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Invettiva rivolta al segretario del PD Veltroni.
Di Tracca (del 21/11/2008 @ 16:00:00, in Le Trackulenze, linkato 960 volte)

Si potrebbero spendere tera e terabyte di caratteri per cercare di analizzare lo stato increscioso e comatoso della politica italiana e in particolare lo stato del PD e del suo segretario Walter Veltroni.

L’orribile, oscena, ridicola, farsesca querelle Villari è un concentrato di schifezze tale che la discarica di Malagrotta, in compenso, è un atollo incontaminato dell’Oceano Indiano. E siccome da un po’ di tempo le dissennate azioni dei vertici PD mi fanno ribollire la colecisti che non ho più, sono costretto a prorompere in una nuova invettiva volgare, violenta e cattiva, diretta personalmente all’ex sindaco di Roma. Mi perdonerete se userò il linguaggio proprio delle incazzature vere, quello più vicino al mio pancreas.

Bella cazzata a’mo fatto, eh, Warterò? Me cojoni che cazzo de capolavoro. Tu lo sai che io t’ho voluto bene e t’ho rispettato, so’ stato persino onorato de avè contribuito cor lavoro mio a una stagione mica de mmerda pe’ ‘sta città. Ma popo p’er bene che te vojo (o t’ho voluto), fattelo dì sinceramente e cor core in mano. Nun ce stai più a capì un cazzo.

Lassando perde tutta la squallida eterna contesa tra i tuoi peones e quelli de D’Alema, che è sinceramente una cosa degna der Centrafrica de Bokassa, vorrei concentrare la mia analisi sul caso Villari.

Perdona la volgarità, segretà, ma sulla Vigilanza RAI hai preso una raffica de radiconi ar culo che nemmeno tutta la sezione anal de You Porn. Prima – pe nun fa’ incazzà Di Pietro – t’attacchi ar nome de Leoluca Orlando quando ormai perfino gli acari della polvere delle poltrone dell’Aula a San Macuto avevano capito che nun c’era trippa pe’ gatti, che Orlando non sarebbe mai stato eletto, perché er centrodestra non lo avrebbe votato mai come noi non avevamo votato Pecorella pe’ la Consulta. Poi, pe fatte svejà, deve arivà er blitz della maggioranza e l'elezione de Villari.

Me spieghi che cazzo ce voleva, dopo una trentina di convocazioni andate a vuoto, a tirà fori er nome de Sergio Zavoli IN QUEL MOMENTO, prima che a Berlusconi e ai suoi je venisse in mente l’operazione Villari? Nun me dì che nun ci avevi pensato, perché nun me poi pijà pe cojone a ‘sto modo.

Qual era il problema? Che Di Pietro se sarebbe incazzato con te? E perché, invece adesso secondo te l’alleanza si è rinsaldata?

Io so’ basito. Tutte le volte che si poteva essere d’accordo con Di Pietro, tu j’hai dato addosso in nome der dialogo cor centrodestra. Quando invece c’era da far valere il proprio peso politico ed elettorale maggiore, anche al costo di scegliere strade separate, tu che hai fatto? Je sei ito appresso co’ tutto er cucuzzaro, finendo in mezzo ad un mare di guano!

Tutto questo senza voler commentare la pusillanimità del senatore Villari. È un capitolo a parte, che in questo momento non mi interessa nemmeno affrontare.

La triste impressione che ne ricavo, caro Walter, è che il Partito Democratico sia un blob senza forma e senza strada, un fantoccio cieco alla mercé delle intemperie, un Tafazzi all’ennesima potenza che le mattonate sui coglioni se le va a cercare perché non può proprio vivere senza.

Non sai quanto mi costi scrivere queste righe, ma sinceramente, veramente, seriamente, me so’ popo rotto er cazzo. Non credo di essere il solo.