Confesso di capire sempre meno l’atteggiamento del Vaticano o, meglio, di capirlo benissimo ma di esserne intimamente sconvolto.
La decisione di dire “no” sia alla proposta di depenalizzazione universale dell’omosessualità che alla convenzione sui disabili, entrambe iniziative dell’ONU, rappresentano a mio modo di vedere la definitiva certificazione che la Chiesa Cattolica del XXI secolo vuole vivere col paraocchi nella speranza che tapparsi le orecchie e gridare “no-i-froci-no, no-i-froci-no, no-i-froci-no” serva a fermare il mondo e renderlo così un po’ più a sua immagine e somiglianza. Immobile. Reazionario.
Non riesco a vedere alcuna positività nell’atteggiamento di Ratzinger e dei suoi sgherri sguinzagliati qua e là per il mondo. Non vi trovo traccia né di amore né di carità. E l’unica fede che scorgo è quella incrollabile nella verità unica decisa all’interno del Palazzo Apostolico, una fede autoreferenziale sempre più lontana dalla realtà del mondo.
È tipico di un ragionamento contorto e perverso, che in vita mia credo di avere riscontrato solo nella Santa Inquisizione (sui libri di storia) e nel Partito Democratico (ai giorni nostri), il negare la depenalizzazione dell’omosessualità perché questa decisione potrebbe poi far passare per “cattivi” quei paesi che non hanno una regolamentazione delle coppie di fatto. A parte il fatto che i paesi che non regolamentano le unioni di fatto sono paesi di fatto incivili (ma questa è una mia opinabilissima considerazione) me lo spiegate cosa c’entra tutto ciò con la depenalizzazione dell’omosessualità in quanto tale? Cosa c’entra la contrarietà ai PACS con il tentativo di fermare paesi come l’Iran che gli omosessuali li impiccano dopo averli torturati?
Ancora più crudele, sempre secondo la mia modestissima opinione, la presa di posizione sulla
convenzione ONU sui disabili. Tanto più che l’articolo 10 della Convenzione garantisce esplicitamente il diritto alla vita delle persone con disabilità. Mi appare francamente curiosa (oddio, parlo come D’Alema, aiuuuuutooooooo!!!!!!) la pretesa che l’intero consesso delle Nazioni Unite condivida con la Chiesa Cattolica l’idea che il diritto alla vita si applichi anche ai feti e che quindi l’aborto vada proibito tout court. Il principio è stabilito, sarà compito di ogni stato sovrano decidere i termini di applicazione della convenzione. O la parola del Papa deve sempre valere come quella dell’Imperatore dell’Universo?
È da tanto tempo che la Chiesa non è più la mia chiesa, ma temo che di questo passo ogni persona dotata di raziocinio finisca con abbandonarla. Wojtyla era un vero conservatore, ma almeno era guidato dallo spirito immortale dell’Amore. Ratzinger è un reazionario, e mi sembra sia guidato dallo spirito di Nicholas Eymerich.
Chi viene sabato pomeriggio a manifestare a Piazza Pio XII?