Vorrei scrivere qualcosa sulla vicenda Unipol – BNL.
Non ho le conoscenze economiche e giuridiche necessarie, ma vorrei comunque esprimere le sensazioni che da qualche settimana mi passano per la testa ogni qualvolta ne sento parlare.
Sono colmo di sgomento e, francamente, di orrore.
Perché credevo che la moralità fosse ancora il faro dei comportamenti politici della mia parte.
Perché dovrà pure esistere una differenza tra la sana gestione economica volta al profitto come motore dello sviluppo e lo sviluppo di sofisticate tecniche di magheggio finanziario volte all’arricchimento personale di manager disonesti.
Questo dovrebbe valere per qualsiasi impresa economica, e molto di più dovrebbe valere per le cooperative.
Mi annienta l’idea che i vertici dei DS possano anche solo avere pensato che l’OPA Unipol su BNL avrebbe messo a loro disposizione una banca, una grande banca, la quinta banca italiana. Ma cosa siamo diventati, una pantomima del peggiore PSI craxiano?
Sarò un antiquato retrogrado conservatore. Ma se io possiedo un patrimonio che vale 1000, come posso pensare di acquisire un’azienda che vale 4000? Dove minchia li prendo i soldi? Me li invento? Me li stampo da solo? Uso i soldi del Monopoli?
Ecco: a me sembra che i simpatici furbetti ci abbiano spacciato per veri i soldi del loro personalissimo monopoli. E che quasi tutti noi, poveri pirla, ci abbiamo creduto.
E ci abbiamo creduto anche perché dalla nostra parte c’era qualcuno che voleva entrarci, in quel gioco. Anzi, ci diceva che entrare in quel gioco era giusto.
Io ho la nausea, e comunque continuo a preferire il Trivial Pursuit. Buon Anno a tutti!