Torno dopo tanto tempo a scrivere qualcosa sul mio blog; e non è una cosa comoda da scrivere. Voglio esprimere la mia opinione sullo Scudo Alfano (concordo con Travaglio che la parola “lodo” non si addice affatto a questa fattispecie).
Se deve esistere uno scudo che protegga le principali cariche dello Stato da processi a loro carico durante il periodo del mandato, allora è inevitabile che questo scudo possa essere utilizzato più volte dalla stessa persona. Altrimenti diventa davvero una legge ad personam e non una legge che protegge una funzione, una istituzione. In parole povere: se è l’istituzione, il ruolo pubblico che deve essere difeso, allora lo scudo va applicato sempre, indipendentemente da chi sia il soggetto che in quella fase storica occupa uno dei due posti più importanti della nostra malmessa Repubblica. E non esiste nessun vincolo, per quanto poco io ne sappia, che impedisca a chi fa il Presidente del Consiglio o il Presidente della Repubblica di esercitare questo incarico per più mandati consecutivi oppure di passare da un ruolo all’altro.
Quindi se lo scudo, una volta approvato, proteggesse Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano da eventuali processi a loro carico, la protezione sarà valida fino a quando una di queste due persone ricoprirà una delle due cariche in questione. Siccome Giorgio Napolitano non ha processi a suo carico e mi sembra difficile che al termine del suo settennato venga rieletto al Quirinale o voglia aspirare a una carriera di tipo putiniano, resta il caso di Silvio Berlusconi.
Se lo scudo alfaniano è una norma generale, di civiltà e garanzia per il bene della Repubblica, allora DEVE essere reiterabile. Se Silvio Berlusconi dovesse essere scelto ancora una volta come Capo del Governo o venisse eletto Presidente della Repubblica dopo l’approvazione di un siffatto scudo, egli dovrà essere messo al riparo dai processi. Punto e basta. Altrimenti lo scudo Alfano diverrebbe sì una legge ad personam, ma paradossalmente contro Silvio Berlusconi e non a suo favore.
Gianfranco Fini e i suoi accoliti dovrebbero rendersi conto da soli che sostenere uno scempio della legalità come lo scudo Alfano, per poi lavarsi la coscienza dicendo che esso non deve essere reiterabile, è una bestemmia del diritto e della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Io, personalmente, sono da tempo a favore dell’approvazione di una legge formata da un solo articolo piccolo e semplice: “Il signor Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936, non è inquisibile per nessun tipo di reato e il suo patrimonio non è in alcun modo sottoponibile a confische di alcun genere.”. Ce lo leveremmo dalle palle per sempre e anche a sinistra ci sarebbe finalmente un alibi di meno e una ragione in più per proporre qualcosa di serio per questo paese sempre più triste.