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Ultimo giro, ultima chiamata.
Di Tracca (del 22/05/2012 @ 17:04:23, in Le Trackulenze, linkato 734 volte)

Il progetto del PD così come era stato pensato alla sua nascita è fallito. È fallito nel momento in cui Rutelli e i suoi sono usciti dal partito per andare ad affogare nelle sabbie mobili casiniane.

Quando il PD nacque, io fui tra quelli che credettero alla bontà del progetto. Perché credevo, e lo credo tuttora, che il PD avrebbe dovuto essere il motore principale di un’alleanza stabile di centrosinistra per questo paese (alla favola dell’autosufficienza non ci ha mai creduto nemmeno Veltroni, visto che l’alleanza con Di Pietro, nel 2008, l’ha fatta eccome).

La sinistra da sola, in Italia, alle elezioni politiche non vince. Non ha mai vinto e mai vincerà. Il PD avrebbe dovuto essere il principale contenitore della sinistra “moderata” e del “centro riformatore”, che dialogando alla sua sinistra, senza pretese egemoniche ma facendo valere la forza dei rispettivi pesi, creasse una stabile alleanza con un programma semplice, chiaro e comprensibile. Alleanza non chiusa in se stessa e nelle stanze del palazzo, ma aperta al dialogo, a sua volta, con chi ha un’idea diversa della politica ma vuole contribuire al progresso di questo paese.

Insomma, il centro del Centrosinistra doveva essere il PD, il PD nasceva per quello. Casini et similia, con il centrosinistra, non ci entrano un cazzo, per essere chiari ed espliciti.

Non mi sembrava una cosa impossibile. Povero illuso che sono.

Il PD è imploso ed esploso, a mio modo di vedere, per 3 ragioni e in 3 fasi:

1) per il perpetuarsi al suo interno, a tutti i livelli, dell’eterna lotta tra il male con la D’ e il male con la V;

2) per non essere stato capace di tenere dentro la sua parte moderata: io sono tra quelli che quando Rutelli e la Binetti se ne sono andati c’è rimasto malissimo, non per i due personaggi in se – che mi ripugnano entrambi per ragioni differenti – ma perché era il segnale che il progetto iniziale del PD stava morendo;

3) per avere smarrito completamente – nonostante il tentativo a tratti apprezzabile della segreteria Bersani – l’idea di una politica progressista per l’Italia: il PD non è capace di elaborare un’idea originale per la guida di questo paese, non dico un’idea di sinistra, ma un’idea tout court. Continua a dimenarsi come un pesce rosso in un sacchetto di plastica bucato: vede l’acqua finire e non ha nemmeno la capacità di infilare la punta della coda per chiuderlo, il fottuto buco che lo ucciderà a breve.

E non ho volutamente citato il tema delle alleanze, della foto di Vasto, della maggioranza emergenziale ABC e di quello che sta facendo il governo Monti. Parlo del Partito Democratico, di quello che propone per cambiare l’Italia. Non pervenuto.

L’affermazione del PD e del centrosinistra nelle comunali dello scorso weekend, specie nelle città piccole e medie del Nord, è principalmente dovuta all’astensione degli elettori orfani di PDL e Lega, nessuno si faccia illusioni in merito. Da qui alle elezioni del 2013 (o del prossimo autunno, chissà) il centrodestra tornerà a compattarsi in qualche modo, ne sono sicuro. Se il PD c’è ancora, batta un colpo adesso o taccia per sempre.

Non vorrei ritrovarmi a votare anche io per il M5S e a morire conseguentemente democristiano, così come sono nato…