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E adesso non abbiamo pił alibi!
Di Tracca (del 17/05/2006 @ 19:03:12, in Le Trackulenze, linkato 1009 volte)

Mercoledì 10 Maggio stavo lavorando in centro e, mentre seguivo una conferenza cui partecipava la Vicesindaco di Roma, l'auricolare piazzato nell'orecchio destro mi trasmetteva al cervello la diretta dell'elezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Al termine della conferenza ho avuto io il piacere di comunicare ai presenti (tutti appartenenti all'area del centrosinistra) l'avvenuta elezione di questo grande gentiluomo come successore di un ottimo presidente come Ciampi.

In un impeto di fervore democratico e di vera gioia, invece di andare a pranzo ho preso lo scooter e sono volato fino alle vicinanze del Senato, dove ho voluto attendere l'arrivo di Bertinotti e Marini che si recavano ad annunziare a Napolitano la sua avvenuta elezione, nonchè l'uscita del neo-eletto Presidente della Repubblica dal suo ufficio. Dato che ne ho avuto l'occasione, ho voluto essere tra i primi ad applaudire Napolitano presidente.

La mia soddisfazione per l'elezione di Napolitano deriva da una profonda stima nei suoi confronti, maturata da moltissimo tempo; sin da quando, adolescente con la passione per la politica, vedevo in lui un punto di riferimento. Infatti io allora attaccavo il PCI da destra e invocavo già nel 1985 una svolta radicale ed il cambio del nome del partito, ma non mi riconoscevo affatto nel progetto di unità socialista di matrice craxiana. Napolitano e la sua idea di evoluzione del PCI verso la socialdemocrazia di stampo europeo erano ciò che più si avvicinava alla idea di politica che avevo allora. E che, tutto sommato, ho ancora oggi.

 In tempi recenti, poi, ho avuto il piacere e l'onore di marciare fianco a fianco con Napolitano la mattina del giorno di Natale del 2005, durante la manifestazione per l'amnistia indetta dai radicali. In quella mattina piovosa e fredda, sempre a fianco del mio babbo, sperai in cuor mio che fosse proprio lui, quel baldo ottantenne vispo e dal passo svelto, il successore di Ciampi al Quirinale. Per questo sono stato così felice della sua elezione, e sono convinto che sarà un ottimo presidente. Magari non scoppiettante come Ciampi, ma un sicuro baluardo di garanzia per tutti gli italiani.

Ma l'attualità supera impetuosamente la mia capacità di starle appresso. Da oggi è in carica il nuovo governo Prodi! Minchia (scusate il francesismo), è dal 1998 che aspetto questo giorno! Oggi ho solo una speranza: che stavolta Prodi possa effettivamente lavorare per una legislatura intera e dimostrare, se ne è capace, che migliorare l'Italia si può. E spero che non venga di nuovo accoltellato alle spalle dai suoi.

La squadra di governo  non mi esalta, è come sempre il frutto delle mediazioni di troppi partiti e il risultato dell'applicazione di un manuale Cencelli un po' sgangherato. Un esempio su tutti: Mastella alla Giustizia, fa ridere il solo concetto. Purtroppo è in parte un'occasione persa, l'età media è sempre troppo alta, ci sono poche donne e le scelte più lungimiranti e coraggiose (Bonino alla Difesa sarebbe stata una scelta di grande innovazione) hanno lasciato spazio a compromessi dal vago sapore democristiano che mi fanno un po' schifo. Ma questa è la politica italiana...

Sia come sia, da oggi non ci sono più alibi: tocca a noi, tocca a Prodi, tocca alla sua squadra e soprattutto alla esigua maggioranza in Senato; a tutti tocca l'onere di dimostrare che si può governare l'Italia meglio di quanto abbia fatto il centrodestra nei 5 anni passati. Dite che è fin troppo facile? Non sono d'accordo, non esiste nulla di facile in politica. Ci vorrà tanto lavoro, tanta serietà, tanta coesione. Auguri, di cuore.