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Radio Carcere, Radio Sofri
Di Tracca (del 29/11/2005 @ 18:54:10, in Le Trackulenze, linkato 1164 volte)
Io sono sempre stato convinto che Adriano Sofri fosse innocente. Cioè che non sia stato lui il mandante dell’omicidio del Commissario Calabresi. Una convinzione, la mia, basata sulla lettura degli atti dei processi cui Sofri si è sempre stoicamente sottoposto, accettandone le sentenze che pur non condivideva.
Adriano Sofri è l’incarnazione dell’orrore del sistema giudiziario italiano, del sistema carcerario italiano. Adriano Sofri ha dato volto a 60.000 esseri umani che vivono nelle carceri italiane in condizione di degrado e disumanità, spesso condannati per reati da “morti de fame” (i classici “ladri di polli”) o che finiscono dentro per la pura impossibilità economica di garantirsi una difesa decente.
Adriano Sofri non ha mai chiesto la grazia, perchè si è sempre dichiarato innocente. Forse per questo motivo gran parte del nostro paese assurdo ed ipocrita, in particolare il governo in carica con il Ministro di Grazia e Giustizia Catelli in testa, si ostina a negare qualsiasi procedura in questo senso, persino quella voluta dal Presidente della Repubblica Ciampi.
Adriano Sofri è in ospedale, in coma farmacologico. Ha rischiato di morire, ennesima vittima “bianca” della pena di morte di fatto vigente nelle carceri italiane.
Adesso dicono che nei giorni precedenti il suo malore aveva sottovalutato i sintomi del male che lo stava minando. Può anche darsi che sia vero, ma l’assistenza medica in carcere, in Italia, è quasi sempre un diritto negato. Basta ascoltare qualche volta la splendida rubrica di Radio Radicale “Radio Carcere” (ogni martedì alle 21.00, ve la consiglio di cuore!) per rendersene conto.
Adesso gli è stata sospesa la pena. Adesso molti parlano di grazia. Anche chi prima lo voleva vedere morto in galera. Dicono che adesso le cose sono cambiate. Lo dice persino l’ineffabile Ministro Castelli, pensate un po'... Come se solo adesso, rischiando la sua vita in galera, Adriano Sofri avesse espiato la sua pena.
Ipocriti, falsi, assurdi assassini.