Un popolo di Navigatori...
A me i navigatori GPS piacciono. Mi affascinano. Ne ho provato uno una volta e vi assicuro che usarlo quando non si conosce la strada da fare rende il viaggio assai meno stressante. Recentemente però due persone a me vicine ne hanno subito il furto; entrambi lo avevano lasciato nel cassetto del cruscotto e si sono ritrovati il finestrino sfondato come contorno del simpatico furto.
La cosa mi ha fatto pensare: i navigatori gps sono oggi quello che le autoradio erano negli anni 60-70-80: la merce più ambita da fottere all'interno delle vetture.
Dopo aver visto il crollo dei furti di autoradio dalle macchine (grazie anche ai frontalini rimovibili) molti - tra cui anche il sottoscritto - si sono illusi che quel po' di benessere in più che era calato su questo paese avesse avuto come conseguenza una minore necessità, da parte di poveracci e piccoli delinquenti, di rubare le autoradio.
E invece mi sa che, come al solito, è il mercato che decide. Le autoradio non sono più un prodotto appetibile sul mercato "dell'usato grattato", anche perchè bene o male ce l'hanno tutti e viene installata di serie su tutte le macchine. Oggi tutti vogliono il navigatore gps e quindi sta esplodendo il mercato "dell'usato grattato" anche in questo campo.
Mettiamoci anche il fatto che in giro c'è (di nuovo) parecchia gente a cui i soldi della ricettazione dei navigatori fanno piuttosto comodo, e il gioco è fatto.
Morale della favola: se avete un navigatore non lasciatelo mai in macchina, e abbiate cura di staccare anche il supporto a ventosa per non indurre in tentazione i malintenzionati.
Lo so che i miei amici derubati del navigatore mi inviteranno a sbattermi questa storiella moraleggiante su per il busdercù, ma la flatulenza è così, quando arriva arriva ed è meglio lasciarla sfogare. Vi saluto con due dotte citazioni.
"Buongiorno Italia il kebab ardente / Napolitano come Presidente / Col GPS sempre nella mano destra / E il cellulare in quella sinistra"
"Un giorno i satelliti GPS si ribellarono e fecero convergere un milione di vetture in un luogo simbolico, bloccando progressivamente l'intero traffico di una città, di una regione, di una nazione. Un manipolo di guidatori non tecnologizzati, a costo di inenarrabili sacrifici, riuscirono a raggiungere il cuore dell'ingorgo e iniziarono a scuotere le coscienze onubliate dei loro colleghi tomtomdipendenti. Fu in quel momento che nacque quella che è passata alla storia come la rivoluzione di Piazza dei Navigatori"
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