Al di là delle percentuali sul numero complessivo dei voti, sono 2 i dati sui referendum che mi impressionano: il numero assoluto di votanti e la percentuale dei SI sul totale del corpo elettorale. Riporto le cifre assolute pubblicate dal Ministero dell’Interno, complessive Italia ed estero. Le percentuali assolute le ho calcolate io.
Aventi diritto al voto (Italia ed estero): 50.417.952
Referendum 1, servizi pubblici locali.
SI: 25.935.372 (cioè il 51,44% degli aventi diritto)
NO: 1.265.495
Referendum 2, tariffa servizio idrico.
SI: 26.130.637 (cioè il 51,83% degli aventi diritto)
NO: 1.146.639
Referendum 3, energia nucleare.
SI 25.643.652 (cioè il 50,86% degli aventi diritto)
NO 1.622.090
Referendum 4, legittimo impedimento.
SI 25.736.273 (cioè il 51,05% degli aventi diritto)
NO 1.462.888
In tutti i 4 casi, quindi, oltre la metà della popolazione italiana con diritto di voto, inclusi coloro che vivono all’estero, ha votato SI. Anche sul nucleare (e qui Fukushima ha senz’altro influito). Anche – e soprattutto – sul legittimo impedimento. Non posso smettere di pensare che sia questo il dato politico più forte e clamoroso.
E non riesco ad essere d’accordo con Di Pietro, quando dice che non è il momento di chiedere le dimissioni del governo, dato che il SI è stato espresso anche da tanta gente che ha votato per il centrodestra nel 2008. Secondo me il governo Berlusconi dovrebbe dimettersi PROPRIO perché tanta gente che nel 2008 ha messo la croce su “Berlusconi presidente” oggi ha votato SI per l’abolizione della legge-simbolo della politica ad personam berlusconiana. Punto.
Io non mi faccio illusioni: so bene che trasformare questa corrente di energia ed entusiasmo in una proposta di governo coerente, accettabile e potenzialmente maggioritaria sarà difficilissimo. Ma è questo il compito che spetta ai partiti del centrosinistra, PD in testa. Ascoltare la voce della gente, recepirla e trasformarla in azione. Dopo questo mese di emozioni e vittorie insperate ci credo un pochino pochino di più. Sperem ben.