Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il genio politico di Massimo D’Alema condurrà il Partito Democratico dentro l’ennesimo baratro. Alla fine a votare per il PD resteranno solo gli uomini di apparato, che sono ancora tanti ma non credo bastino per vincere le elezioni. Il volere cercare a tutti i costi un asse preferenziale con il cosiddetto Terzo Polo mi appare l’ennesima incredibile cazzata partorita dal cervello di un genio della politica giocata su un tavolo stile Risiko e che non ha ormai nessuna attinenza con la realtà.
Non ritengo di avere un’intelligenza politica particolarmente spiccata (in linea con la mia intelligenza tout-court, una cosa normale…), ma la mia banalissima idea è questa. Il PD avrebbe potuto, grazie alla sua indubbia consistenza numerica, porsi come perno forte di un’alleanza con Vendola e Di Pietro, assumendone la leadership. Fatto e consolidato questo blocco, poi, si poteva eventualmente contrattare coi democristofascisti di Casini, Rutelli e Fini per un’alleanza tattica al fine di liberare l’Italia da Berlusconi e avere una legislatura (una sola, però) di ricostruzione morale della politica italiana. Dopo, ognuno per la sua strada. La sinistra a fare la sinistra, la destra a fare la destra.
Invece no. Anche Bersani è diventato vittima della tafazzista sindrome del “fedeli alla linea anche quando non c’è”, che colpisce regolarmente chiunque provi a guidare (hahahaha!) il PD. Tanto, alla fine, si fa sempre quello che dice D’Alema o quello che dice Veltroni. E si perde sempre. A volte, addirittura, si fa quello che dicono sia D’Alema che Veltroni, contemporaneamente e anche se le cose che dicono sono simili all’apparenza ma diversissime nella sostanza. In questi casi la migliore ipotesi è ritrovare il relitto in fondo alla Fossa delle Marianne.
Buone Feste a tutti, e… mi raccomando!
Al di là del voto dei magnifici tre-tre Domenico Scilipoti, Massimo Calearo e Bruno Cesario, per tacere di quello dell’indigente Razzi che poverino non arriva a pagare il mutuo a fine mese, il culo di Berlusconi è stato salvato da due deputate di Futuro e Libertà. Maria Grazia Siliquini e Catia Polidori hanno mollato all’ultimo momento Gianfranco Fini e hanno votato contro la mozione di sfiducia presentata dalla formazione cui avevano da poco tempo aderito. Sono voti comprati? Non lo so, non credo. Ma, onestamente, mi sembra paradossale, allucinante e incredibile il fatto che siano state 2 donne a salvare Berlusconi. Così come da sempre le donne rappresentano una delle massicce basi del suo elettorato. Io mi chiedo: ma possibile che il più sessista tra i leader politici italiani sia ancora così amato dalle donne di centrodestra e da tante donne che non hanno una opinione politica definita ma subiscono il suo fascino? Vi prego, aiutatemi a capire: cosa ci trovate, ancora oggi, in Berlusconi?
Ma voi ci avete creduto? Io nemmeno per un momento.
Sono sempre stato sicuro che il governo non sarebbe caduto, che Fini si sarebbe accontentato: a) di un rimpasto; b) del riconoscimento del ruolo politico di FLI (apro una parentesi: ci vuole tanto a far capire a chi lavora nei media italiani che si dice “di FLI” e non “del FLI”? Che si dice “il PDL” e non “la PDL”? Ma “la” di cosa, di venia? La Puttana della Libertà? E poi: PDL significa “Popolo DELLA Libertà” e non “Popolo DELLE Libertà”! Ma ci vuole tanto? È così difficile? E che cazzo…); c) di un paio di poltrone in più nel nuovo governo Berluskiz Quinto.
Io all’afflato democratico di Bocchino e Granata, scusatemi, credo come alla castità di Ron Jeremy. E alla fine, vedrete, anche Berlusconi accetterà di dirigere un governo in cui non sarà più il duce onnipotente, piuttosto che andare a fare il ministro di stocazzo in un governo Tremonti qualsiasi. Non conviene a nessuno che la legislatura finisca adesso, facendo così sfumare la prospettiva del ricco vitalizio a quei deputati one-shot che, si spera, dopo questa legislatura non rivedranno più gli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama se non in televisione.
E a chi ha riposto qualche flebile illusione sulla fatidica (?) data del 14 dicembre, con amorevole comprensione e in verità dico: è più facile che un Catoblepa risorga dalla vasca dell’analcolico Moro piuttosto che si arrivi a votare la sfiducia al governo Berlusconi. Amen.
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