Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ieri, nel primo pomeriggio, il tam-tam ha iniziato a diffondersi, particolarmente su Facebook: “Stasera ore 21 spegni Raiuno”. Anche io l’ho inserito sul mio profilo, come migliaia di altre persone, immagino. Solo tra i miei “amici” almeno una decina lo ha fatto. Confesso di avere pensato che si trattasse dell’ennesima masturbazione mentale autoconsolatoria di noi facinorosi antiberlusconiani, e che la trasmissione di Vespa sulla consegna delle prime case ai terremotati di Onna avrebbe comunque riscosso un grande successo.
E invece.
Invece il sacro share si è fermato al 13,47%, per un totale di 3.219.000 spettatori.
Pochi.
Molto pochi.
Pochissimi.
Pochèrrimi.
Un segno di risveglio? Un segno di stanchezza? Un segno di fastidio per una trasmissione totalmente inutile e sfacciata, il cui unico senso era di glorificare il nostro Caro Leader, dato che tutti i notiziari di giornata mandati in onda nell’italico etere erano (giustamente) colmi fino alla nausea di servizi sulle “casette di Onna”?
Ma soprattutto: che ruolo ha avuto il tam-tam su internet, il passaparola su Facebook? Quanta gente come me si è convinta a non guardare nemmeno un minuto di Porta a Porta, e quindi di contribuire attivamente a questo clamoroso flop, dopo aver condiviso con amici e conoscenti questa determinazione?
E se la sera del 15 settembre 2009 rappresentasse davvero un momento di svolta nella percezione delle possibilità infinte che possono scaturire dalla condivisione di idee tra singoli soggetti, persino in un paese triste e rassegnato come l'Italia? Non mi pare che i media abbiano finora fatto questa riflessione, ma magari mi sbaglio. Alla fine è importante che la facciano tante persone, che la faccia io. E che magari qualcuno di voi la condivida. Nella sua testa, ma – perché no – anche su Facebook. Grazie. :)
Guardare alle cose dell’Italia dall’estero è sempre divertente, anche se è quel tipo di divertimento che ha un sapore vagamente deprimente… come i film dei vari “vanzinèidi” italici, che a furia di turpiloquio ogni tanto ti strappano una mezza risata, lasciandoti però con un senso di vuoto e disagio che somiglia parecchio alla nausea.
Se poi la geopolitica mondiale ci regala un meraviglioso comprimario come Gheddafi, fantasmagorica spalla di un leader tanto improbabile quanto reale come è il nostro perfettamente-funzionante-utilizzatore-finale Papi Silvio, la commediola farsesca assume toni da allucinata demenza. E’ come vivere in un quadro di Dalì, dove gli orologi non sono l'unica cosa moscia, però... (apro una parentesi: su chi tra i due sia il primattore e chi la spalla potrebbe aprirsi un dibattito più lungo della querelle Laurel-Hardy, ma qui da noi il “buon” Muhammar può solo essere comprimario… questione di prospettiva!)
Quando però ho letto su El Pais un trafiletto sulla proposta del dittatore libico di smembrare la Svizzera e darne un pezzo anche a noi, mi sono esaltato. “Quest’uomo è un genio!”, ho gridato tra me e me sorseggiando un bicchiere di sangria annacquata, seduto in un locale della Costa Brava. "Ma sai che balzo, il PIL nazionale, se ci andiamo a sommare anche quello del Canton Ticino?".
E poi, dato che son sicuro che i cantonticinesi, pur di non finire in pasto all’Italia, faranno carte false per riuscire ad emigrare nella nuova regione svizzerofrancese o in quella svizzerotedesca, noi ci ritroveremmo un’intera regione vuota dove spedire tutti gli immigrati clandestini, tutti i laureati stranieri che da noi puliscono cessi o culi di vecchi, tutti gli indesiderati, tutti i meridionali che infestano le sacre terre del nord padano: lo ribattezzeremo il Canton Terùn! E quando l’economia del Canton Terùn riprenderà a volare, facendo le pernacchie alla Lombardia e al “mitico” nord-est di stocazzo, sarò felice di leggere per le vie di Lugano cartelli come: “Non si affitta ai padani”.
Grazie Muhammar, sarai anche stato il mandante della strage di Lockerbie, ma sei l’unico leader mondiale capace di darci la speranza di un futuro migliore.
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