Oggi non sono andato a votare per il secondo turno delle primarie del centrosinistra. Alla fine ho deciso di astenermi, cosa che normalmente odio fare.
Mi sono astenuto perché il comportamento di Matteo Renzi, negli ultimi giorni, non mi è piaciuto per niente. Invece di cercare di convincere, legittimamente, gli elettori che non avevano votato né per lui né per Bersani che scegliere lui avrebbe significato davvero il cambiamento (e credetemi, io penso che tra gli elettori di Tabacci e della Puppato, ma anche tra quelli di Vendola e persino in alcuni bersaniani, avrebbe potuto trovare molte orecchie attente e disponibili), si è lanciato in una battaglia senza senso per allargare fuori tempo massimo la platea degli aventi diritto al voto.
La battaglia per portare più gente possibile alle urne, il sindaco Renzi, avrebbe dovuto farla prima del primo turno delle primarie, quando era il momento di registrarsi. Se le regole che erano state stabilite per il voto non gli erano gradite al punto da cercare di forzarle con ogni mezzo, beh, il sindaco Renzi avrebbe dovuto farle saltare, andandosene dal PD prima di iniziare la campagna elettorale per le primarie.
Onestamente, pur confermando la mia ritrosia a votare per l'apparato bersaniano, non ho trovato le motivazioni per andare a votare un futuro candidato premier che dimostra di non rispettare nemmeno regole di base come quelle delle elezioni primarie, comportandosi come un berluschino qualsiasi.
Mi dispiace, caro Matteo Renzi, ma temo che il tuo eccessivo nervosismo dopo il confronto TV con Bersani (e le cazzate che hai fatto di conseguenza) abbia portato tanta tanta gente a non votarti, proprio come è capitato a me.
E i primi dati che sento sull'affluenza (in calo rispetto al primo turno) mi fanno credere di avere ragione. Tra 10 minuti si chiudono i seggi, aspetto il risultato da spettatore interessato. La battaglia vera, chiunque ne saranno i protagonisti, deve ancora incominciare