Ho trovato questo articolo sulla versione telematica del quotidiano di Amsterdam "Het Parool" di oggi. L'ho tradotto rozzamente, ma spero efficacemente, perché trovo come sempre mirabile il modo razionale e scientifico con cui in Olanda si discute del tema prostituzione.
Fino al 2000 la prostituzione in Olanda era illegale, ma tollerata. Dopo la legalizzazione ufficiale, guarda guarda, i problemi - anzichè diminuire - sono aumentati. Un'ode della zona d'ombra tra lecito ed illecito? Una condanna dell'eccessiva volontà regolatrice? Fate voi, a me la questione sembra di estremo interesse, soprattutto la parte che riguarda i mutati atteggiamenti nei confronti del sesso, mercenario e non.
MALESSERE NELL'INDUSTRIA DEL SESSO
Het Parool, Amsterdam, 31/10/2006
La cancellazione del divieto di istituire bordelli, avvenuta nel 2000, non ha portato alcun beneficio alle prostitute che operano in Olanda. Lo afferma l’associazione di rappresentanza e difesa della categoria De Rode Draad (Il Laccio Rosso).
Sebbene attraverso la legalizzazione il legislatore volesse migliorare la posizione delle prostitute, il grande quantitativo di regole introdotte hanno prodotto il risultato opposto, afferma Metje Blaak, portavoce dell’associazione, che ha condotto un’inchiesta tra le lavoratrici del settore, su richiesta del Ministero degli Affari Sociali.
E il rapporto che ne è scaturito non lascia dubbi: il settore sesso vive una situazione di malessere. La clientela è diminuita. Il numero di aziende è diminuito da 800 a meno di 500. Il numero di “vetrine” attive è sceso da 2100 a 1650. Dei 1100 bordelli muniti di permesso attivi 5 anni fa, ne sono rimasti oggi 750. Sempre più lavoratrici del sesso decidono di lavorare “in nero”.
De Rode Draad evidenzia nel rapporto come questo non sia dovuto ad un diminuito interesse nel sesso in termini assoluti, ma ad un “cambiamento dei tempi”. La vita notturna “regolare” è sempre più libertina e c’è una maggiore libertà sessuale nella propria camera da letto, afferma Blaak. Dal rapporto emerge che anche le pratiche sado-maso sono uscite fuori dai bordelli per approdare in molte camere da letto e in feste osè organizzate in casa.
Secondo Blaak anche le richieste dei clienti delle prostitute sono diventate più estreme, soprattutto a causa dell’influsso di quanto vedono su internet. E siccome il numero complessivo dei clienti diminuisce, diventa più difficile respingere i loro desideri, con la conseguenza che le prostitute hanno sempre meno voce in capitolo sulla gestione del loro lavoro.
Inoltre, secondo De Rode Draad, le prostitute che lavorano autonomamente devono potere scegliere di rimanere anonime. Secondo le norme vigenti una prostituta che vuole lavorare per conto proprio deve essere registrata con nome e cognome. De Rode Draad trova questo inaccettabile, “perché ancora adesso non si tratta di un lavoro qualsiasi. La società olandese è ancora ben lontana dall’accettare pienamente questo mestiere.”