Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La decisione del Presidente Napolitano di concedere la grazia ad Ovidio Bompressi è il primo atto significativo del settennato che sta iniziando.
Inutile dire che la considero una decisione giusta, saggia, equa.
Chapeau a Mastella! Messer Cinghialone, senza lungaggini ulteriori, ha preso atto che, ai sensi della Costituzione, il suo compito è quello di trasmettere le richieste di grazia al Capo dello Stato senza dovere (e potere) esprimere pareri di merito. Contrariamente alla personale interpretazione di chi lo aveva preceduto nel ruolo di Ministro Guardasigilli; quel Roberto Castelli che aveva riscritto da solo le norme sul potere di grazia per essere poi sbugiardato dalla Consulta.
Un piccolo segno, ma che mi fa sperare in un recupero della dignità istituzionale e costituzionale del nostro paese dopo 5 anni di vilipendio coordinato e continuativo.
Mercoledì 10 Maggio stavo lavorando in centro e, mentre seguivo una conferenza cui partecipava la Vicesindaco di Roma, l'auricolare piazzato nell'orecchio destro mi trasmetteva al cervello la diretta dell'elezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Al termine della conferenza ho avuto io il piacere di comunicare ai presenti (tutti appartenenti all'area del centrosinistra) l'avvenuta elezione di questo grande gentiluomo come successore di un ottimo presidente come Ciampi.
In un impeto di fervore democratico e di vera gioia, invece di andare a pranzo ho preso lo scooter e sono volato fino alle vicinanze del Senato, dove ho voluto attendere l'arrivo di Bertinotti e Marini che si recavano ad annunziare a Napolitano la sua avvenuta elezione, nonchè l'uscita del neo-eletto Presidente della Repubblica dal suo ufficio. Dato che ne ho avuto l'occasione, ho voluto essere tra i primi ad applaudire Napolitano presidente.
La mia soddisfazione per l'elezione di Napolitano deriva da una profonda stima nei suoi confronti, maturata da moltissimo tempo; sin da quando, adolescente con la passione per la politica, vedevo in lui un punto di riferimento. Infatti io allora attaccavo il PCI da destra e invocavo già nel 1985 una svolta radicale ed il cambio del nome del partito, ma non mi riconoscevo affatto nel progetto di unità socialista di matrice craxiana. Napolitano e la sua idea di evoluzione del PCI verso la socialdemocrazia di stampo europeo erano ciò che più si avvicinava alla idea di politica che avevo allora. E che, tutto sommato, ho ancora oggi.
In tempi recenti, poi, ho avuto il piacere e l'onore di marciare fianco a fianco con Napolitano la mattina del giorno di Natale del 2005, durante la manifestazione per l'amnistia indetta dai radicali. In quella mattina piovosa e fredda, sempre a fianco del mio babbo, sperai in cuor mio che fosse proprio lui, quel baldo ottantenne vispo e dal passo svelto, il successore di Ciampi al Quirinale. Per questo sono stato così felice della sua elezione, e sono convinto che sarà un ottimo presidente. Magari non scoppiettante come Ciampi, ma un sicuro baluardo di garanzia per tutti gli italiani.
Ma l'attualità supera impetuosamente la mia capacità di starle appresso. Da oggi è in carica il nuovo governo Prodi! Minchia (scusate il francesismo), è dal 1998 che aspetto questo giorno! Oggi ho solo una speranza: che stavolta Prodi possa effettivamente lavorare per una legislatura intera e dimostrare, se ne è capace, che migliorare l'Italia si può. E spero che non venga di nuovo accoltellato alle spalle dai suoi.
La squadra di governo non mi esalta, è come sempre il frutto delle mediazioni di troppi partiti e il risultato dell'applicazione di un manuale Cencelli un po' sgangherato. Un esempio su tutti: Mastella alla Giustizia, fa ridere il solo concetto. Purtroppo è in parte un'occasione persa, l'età media è sempre troppo alta, ci sono poche donne e le scelte più lungimiranti e coraggiose (Bonino alla Difesa sarebbe stata una scelta di grande innovazione) hanno lasciato spazio a compromessi dal vago sapore democristiano che mi fanno un po' schifo. Ma questa è la politica italiana...
Sia come sia, da oggi non ci sono più alibi: tocca a noi, tocca a Prodi, tocca alla sua squadra e soprattutto alla esigua maggioranza in Senato; a tutti tocca l'onere di dimostrare che si può governare l'Italia meglio di quanto abbia fatto il centrodestra nei 5 anni passati. Dite che è fin troppo facile? Non sono d'accordo, non esiste nulla di facile in politica. Ci vorrà tanto lavoro, tanta serietà, tanta coesione. Auguri, di cuore.
E' passato un mese dall'ultimo post. Un mese in cui è successo di tutto e in cui la mia vita è stata appena appena travolta da un'onda anomala di lavoro.
Ci sarebbero milioni di cose da commentare, cerco di farlo sinteticamente per le più importanti:
Esito delle elezioni: allo sconfitto - per pochissimo, ma sconfitto - direi, parafrasando una celebre battuta di un grande film: "è la democrazia, bello (oltre alla legge elettorale che tu hai voluto), e tu non ci puoi fare niente, niente!"
Elezione del Presidente del Senato: che squallore, sia il lurido ricatto in perfetto stile democristian-mafioso a base di schede-pizzini, che gli orribili attacchi a Oscar Luigi Scalfaro. Ma almeno ne siamo usciti bene, oltre che vincitori.
Sentenza della Corte Costituzionale sul potere di grazia del Presidente della Repubblica: si ribadisce finalmente un principio sacrosanto, che il potere di grazia è unicamente del Presidente e il Ministro della Giustizia DEVE controfirmare. Si sono persi anni, Adriano Sofri e Ovidio Bompressi sono entrambi malati e purtroppo l'iter della grazia, se ci sarà, lo dovrà seguire il prossimo Presidente. E passeranno ancora una volta anni...
Corsa al Quirinale: sarò masochista e troppo eterodosso, ma io non riesco proprio a fare il tifo per D'Alema Presidente. Non ci riesco. Il mio candidato, anzi, la mia candidata: Emma Bonino. Ma non accadrà mai, MAI.
Sentenza IMI-SIR: non lo vedremo in galera, dato che il culo se lo era fatto parare da una legge ignobile come la ex-Cirielli. Ma lasciatemi dire che il pensiero di Cesare Previti condannato a 6 anni con sentenza passata in giudicato è, come dire.... una di quelle cose che avrebbero meritato un posto alto nella classifica del giornale "Cuore" rubricata sotto la voce "Le 10 cose per cui vale la pena vivere". Come dite? Sono un lurido giustizialista stalinista comunista della peggiore specie? No, ma in questo caso se me lo dite non mi offendo. :)
Scandalo Juve - Arbitri: va beh, io sono il meno adatto a fare commenti, dato che sono tifoso del Toro e quindi per me Juve è sempre stato sinonimo di ***** (autocensura). Ma comunque fa impressione leggere le intercettazioni che spiattellano nero su bianco una verità sempre sospettata ma mai acclarata. Una pessima impressione.
E termino con un messaggio forse criptico, ma esaltante per chi lo capisce: Marko Pesic 7/8 da 3! E ho detto tutto!!!
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