Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
... e quindi tutti noi, menagrami ignoranti pessimisti ridicoli sfiduciati disillusi e senzadio, possiamo fare pubblica ammenda della nostra cattiveria e riconoscere che, se si muove sua altezza il presidente del consiglio dei ministri, non esiste problema che non possa essere risolto.
Quanta facile ironia, quanta inutile perfidia abbiamo riversato in questi mesi nei confronti di chi doveva godere della nostra incondizionata fede! Miopi, perfidi e prevenuti, tutti noi, ora giustamente destinati a mangiar la polvere e digerire eternamente la nostra stessa bile.
Per quanto mi riguarda, io sono pronto ad un sincero e contrito esercizio di autocritica, nel più puro stile centralista-democratico di togliattiana memoria. Ebbene sì, anche io ho sbagliato, anche io ho commesso un errore madornale di valutazione e giudizio, e sono pronto a dichiarare a Dio padre e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni.
Alitalia è salva, anche se a me, peccatore impenitente, sembra ancora che si scriva Alitalia, ma in realtà si legga Air One.
P.S.: I was indeed very short of imagination... :)
Su "CUORE" c'era una rubrica bellissima, intitolata "PARLA COME MANGI". Leggendo il bando pubblicato dal Commissario Straordinario di Alitalia, Fantozzi, m'è venuto spontaneo esercitarmi nello stile di quel pezzo di storia della satira nostrana. Il testo in rosso e corsivo è quello mio. Così, per la precisione.
Il Commissario Straordinario di Alitalia Linee Aeree Italiane S.p.A. in a.s., di Alitalia, Airport S.p.A. in a.s., di Alitalia Express S.p.A. in a.s., di Alitalia Servizi S.p.A. in a.s. e di Volare S.p.A. in a.s., Prof. Avv. Augusto Fantozzi Il Rag. Ugo Fantozzi
Premesso
- che Alitalia Linee Aeree Italiane S.p.A., Alitalia Airport S.p.A., Alitalia Express S.p.A., Alitalia Servizi S.p.A. e Volare S.p.A. sono ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi e per gli effetti del D.L. n.134 del 28 agosto 2008; - che Alitalia è in bancarotta;
- che detta procedura contempla la possibilità di cedere a trattativa privata tutti o parte dei complessi aziendali o delle attività produttive, definendo i contenuti di uno o più dei rami di azienda, anche non preesistenti, con individuazione dei lavoratori che passino alle dipendenze del cessionario, e ciò anche previa collocazione in cassa integrazione guadagni straordinaria o cessazione del rapporto di lavoro in essere e assunzione da parte del cessionario; - che, data la quantità di pezze ar culo che c’ha l’Alitalia, essa può essere venduta dal sopra citato Rag. Fantozzi intera o a pezzi, con o senza i suoi dipendenti; - che la cessione di cui sopra potrà escludere, in tutto o in parte, la responsabilità dell'acquirente per i debiti relativi all'esercizio delle aziende cedute sorti prima del trasferimento ed, in ogni caso, non potrà prevedere un prezzo inferiore a quello stabilito dall'esperto indipendente nominato dal Ministro dello Sviluppo Economico; - che, ovviamente, il santo che si compra ‘sto disastro di carrozzone non è tenuto a pijasse li debiti, che naturalmente li pagamo noi tutti dividendoceli alla romana;
- che l'unica significativa offerta pervenuta, e sulla base della quale era stata avviata la trattativa, è stata revocata; - che chi metteva i soldi in CAI (leggasi: le banche) s’è cacato in mano dopo avere visto l’andazzo del mercato finanziario globale nelle ultime due settimane e, approfittando della follia delle associazioni piloti, ha saggiamente pensato che aggiungere un altro cazzo alato da piantarsi su per il culo a quelli che già stavano arrivando dalle borse mondiali non era proprio una buona idea;
- che, dunque, il Commissario Straordinario intende verificare la sussistenza di altri soggetti interessati che possano garantire la continuità nel medio periodo del servizio di trasporto, la rapidità dell'intervento e il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, ivi compresi i Trattati di cui è parte l'Italia; - che, dunque, il Rag. Fantozzi è nel panico totale;
tutto ciò premesso
il Commissario Straordinario - considerate le ragioni di necessità e urgenza di cui al D.P.C.M. del 29 agosto 2008 - invita chiunque sia in grado di garantire la continuità nel medio periodo del servizio di trasporto, la rapidità dell'intervento nonché il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, ivi compresi i Trattati di cui è parte l'Italia, a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto di uno o più rami di azienda di Alitalia Linee Aeree Italiane S.p.A. in a.s., di Alitalia Airport S.p.A. in a.s., di Alitalia Express S.p.A. in a.s., di Alitalia Servizi S.p.A. in a.s. e di Volare S.p.A in a.s., anche non preesistenti. il Rag. Fantozzi, prima di passare ad un onorevole seppuku, tenta la carta della disperazione: cercare, infliggendo massimo scuorno al Cav. Silvio Banana e alla sua sacra italianità, uno straccio di compagnia aerea, italiana o STRANIERA, anche non necessariamente una compagnia aerea... Insomma, uno stronzo qualunque che abbia interesse a portarsi a casa, per due lirette due, la parte buona (?) di Alitalia, anche senza i piloti, se sono loro che vi spaventano tanto...
Tali manifestazioni dovranno pervenire presso gli uffici del Commissario Straordinario, in via Marchetti, n.111, 00148 Roma, entro il 30 settembre 2008, ore 12.00, unitamente a tutta la documentazione che ne consenta la valutazione al fine di avviare l'eventuale trattativa. Però sbrigateve, che qui non c’è sta più niente da liquidare e l’ENAC tra un po’ ce leva la licenza e ce lascia cor culo pe’ terra. Se je la fate prima der 30 settembre è mejo.
Prof. Avv. Augusto Fantozzi Commissario Straordinario di Alitalia Linee Aeree Italiane S.p.A. in a.s., di Alitalia Airport S.p.A. in a.s., di Alitalia Express S.p.A. in a.s., di Alitalia servizi S.p.A. in a.s. e di Volare S.p.A. in a.s. Rag. Ugo Fantozzi Prossimamente Suicida
Is this really going to happen?
Alitalia passengers all around the world, be prepared. From now on, every moment is a good one to get the following answers from the staff of the (bankrupt) airline: "We apologize, sir, but you're grounded!".
Don't think I'm happy, I really ain't... But this may be the day when Alitalia finally meets its long-waited destiny. It ain't over until it's over, they say, but I can't imagine a different way out this time. I'm probably short of imagination.
(perdonate l'inglese)
Non crediate che a me faccia piacere proseguire il mio cammino giorno dopo giorno in una scia di pessimismo e depressione. Ma quando sento notizie come quella del brutale pestaggio a morte di un ragazzo colpevole di essersi fregato un paio di scatole di biscotti e, per inciso, di avere il colore della pelle scura, beh, scusatemi ma dopo la rabbia e lo sdegno non mi resta che una nuova dose di depressione.
Sarò stronzo, ma nessuno mi leva dalla testa che se Abdoul Guiebre si fosse chiamato Michele Brambilla e avesse avuto la pelle bianca oggi non starebbe in una cella frigorifera dell’obitorio di Milano con il cranio fracassato da una sprangata.
E a me, personalmente, importa pochissimo se i due assassini abbiano o non abbiano gridato “sporco negro” ad Abdoul mentre lo uccidevano a mazzate. Così come mi hanno fatto vomitare sia la pelosa precisazione del fatto che il ragazzo massacrato fosse un “italiano di colore” (come se la cosa fosse stata meno grave se a morire in quel modo fosse stato un immigrato clandestino del Ciad o del Bangladesh) che l’immediata e preventiva precisazione che l’omicidio non avrebbe avuto “motivazioni razziali”. Oscenità, quest’ultima, ribadita addirittura dalla Procura della Repubblica di Milano.
Ma cosa ci si aspetta dagli assassini: che ammettano, sapendo che la motivazione razziale è un’aggravante pesante, che si sono sentiti nel giusto a massacrare quel giovane negro che aveva osato fregarsi un po’ di biscotti? Che ammettano di avere pensato, in quel momento, che questi qui la devono piantare di fregare in casa nostra, che devono stare al loro posto, ‘sti negher del menga? Non lo ammetteranno mai. Ma io mi ci gioco la pensione che certe cose le hanno pensate, eccome.
Ovvio, Abdoul e i suoi amici non avrebbero dovuto rubare nel bar. Ma non mi pare che il furto di biscotti sia un reato punibile con la pena di morte autodeliberata dalle vittime del furto stesso.
Io credo che gran parte della collettività italiana stia vivendo una inespressa questione razziale. Un razzismo subdolo, strisciante, apparentemente placido ma pronto a scattare, fortunatamente ancora molto raramente, in impeti di violenza brutale. Onestamente preferisco il razzismo conclamato in stile Ku Klux Klan: almeno avrei un nemico concreto da combattere davvero.
La piccola ma agguerrita Casa Editrice sicula Le Sukkié ci riporta con i piedi e con la testa nella vera attualità! Un monaco tibetano ha recapitato al direttore Tommaso Masukkié questa preghiera per salvarci dal buco nero del CERN... Ripetetela ogni giorno dopo i pasti!
Buco nero buco nero Vuoi portarci al cimitero? In confronto il mio buchetto I cui peti dan diletto Pare a me ben poca cosa Quasi petali di rosa Al cospetto tuo mi chino Poderoso e gran buchino Ma col tuo tanfo profondo Non distruggere sto mondo
Uccidi un siciliano...salverai un albero ! Campagna antincendi 2008 - Movimento di sterminio e deportazione per una Sicilia più pulita.
Sinceramente, io non ne posso più della continua opera di cancellazione e rivisitazione della verità storica riguardo la Repubblica di Salò e la guerra di liberazione italiana. Ho delle idee piuttosto nette al riguardo, vi avverto.
Per tutte quelle persone che per qualsiasi motivo aderirono alla RSI e combatterono al fianco dell’esercito nazista contro gli alleati anglo-americani e i partigiani italiani posso provare umana pietà, ma mai concepirò l’idea di equiparare – in senso politico e storico – le loro azioni, le loro decisioni, le loro battaglie a quelle di chi lottava per la libertà d’Italia.
Perché i repubblichini erano dalla parte sbagliata della storia. Erano con i nazisti che deportavano e sterminavano gli ebrei, che massacravano migliaia di innocenti solo per rappresaglia, che volevano imporre all’Europa e al mondo intero un impero basato sulla purezza della razza. Chi ha combattuto a fianco dei nazisti, per qualsiasi motivazione ideale lo possa aver fatto, non potrà mai essere considerato – almeno dal sottoscritto – alla stessa stregua di chi invece lottava per portare in Italia la libertà (di parola, di pensiero, di voto) e la democrazia.
La scelta maledetta e scellerata di chi, dopo l’8 settembre 1943, non accettò l’armistizio e la fine del fascismo fondando la RSI (o aderendovi) ha causato al nostro paese oltre due anni di terribile guerra civile, prolungatasi ben oltre il 25 aprile 1945. Anche le terribili vendette compiute nei confronti degli ex fascisti e degli ex repubblichini dopo la fine della guerra furono figlie di quella tragica scelta.
Mi pare assurdo che questi concetti siano ancora messi in discussione; che il ministro della difesa della Repubblica in cui vivo possa solo concepire l’idea di ricordare, in una commemorazione ufficiale dell’8 settembre, la memoria dei combattenti della RSI; che il sindaco della mia città faccia finta di non ricordare che, ben prima della promulgazione delle leggi razziali, il regime fascista aveva picchiato, rapito, perseguitato, esiliato, ucciso diversi suoi oppositori (il nome Giacomo Matteotti le dice niente, signor sindaco?).
Non ne posso più, davvero.
E pensare che in questo stesso paese, non troppi anni fa, in un’epoca tutto sommato non bellissima della nostra storia recente, Sandro Pertini è stato Presidente della Repubblica. Ho una grande stima di Giorgio Napolitano, ma se al posto suo ieri ci fosse stato Pertini, come minimo a La Russa je sarebbe partito de capoccia, assestandogli inoltre una ginocchiata sulle palle e un paio di pipate roventi sugli occhi. Purtroppo Pertini non c’è più. E l’assenza si fa sentire.
Quod non fecit Ratzinger, Formigoni fecerunt.
(sì, lo so che "fecerunt" è plurale, ma anche Formigoni, in quanto rappresentante della Regione Lombardia, lo è... sarete così magnanimi da concedermi una licenza grammaticale? ).
Anno di matrimoni, questo 2008. Si è sposato mio fratello (a giugno, nella Città del Vaticano), si sono sposati due cari amici (ad agosto, ad Oristano), tra poco si sposa uno dei miei migliori amici di sempre (a fine settembre, a Roma). Anno di figli, inoltre, in arrivo o già arrivati, e non sempre da parte di chi è convolato a nozze... ;)
Ma c’è dell’altro: proprio oggi, con la mia amica BB, inizia il gran tour del passaggio agli –anta, che nel giro di pochi mesi vedrà un clamoroso aumento del consumo di ansiolitici da parte di molte delle persone a me più vicine. Tutti splendidi quarantenni, eh, ci mancherebbe... ma con un’ansia di fondo che serpeggia più o meno consapevole tra le righe dei nostri giorni.
Non sto cercando un filo comune tra tutte queste belle notizie (sì, nonostante l’ansia è bello anche avvicinarsi al traguardo dei 40, ve lo garantisco). Sono tutte cose che mi rallegrano, davvero.
Il problema è che mi sembra vagamente eroico il volere affrontare tutto ciò nell’Italia di oggi, paese che mi deprime sempre più. Soprattutto quando si ha occasione di vedere che una vita diversa, un’organizzazione diversa, uno stile diverso, una dinamica tranquillità nella costruzione della società sono possibili. I 6 giorni passati a Berlino nello scorso mese sono stati da questo punto di vista bellissimi e allo stesso tempo disperanti: perché vent’anni fa Berlino era ancora la città del muro, povera ma affascinante nella sua decadenza, mentre oggi è un esempio di vivibilità, efficienza, entusiasmo, vitalità. Qui da noi il muro, in questi 20 anni, ce lo siamo costruiti in testa, limitando il nostro cammino ad un corridoio senza orizzonte, in cui c’è spazio per noi e, occasionalmente, per pochi altri.
Mio padre ripete spesso, in questi giorni, l’acronimo SMM: stamo messi male. Il problema vero è che non vedo come potemo mettesse almeno un po’ mejo.
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