Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Mi guardo intorno, vedo centinaia di megamanifesti elettorali. Con prevalenza berlusconiana, of course.
Non ne ho visto UNO, finora, di Prodi. Non uno solo. Che strategia è, o mio candidato premier? Quanto aspettiamo ancora?
Non ho mai pensato che i famigerati 6x3 possano essere l'arma risolutiva di una campagna elettorale. Ma la totale assenza di quelli prodiani non è propriamente un ottimo segnale. O li si ritiene inutili, compiendo uno scellerato atto di presunzione, o si è deciso di concentrarli negli ultimi due mesi prima delle elezioni, quando sarà difficile che emergano dalla montagna di affissioni elettorali che soffocherà ogni nostro passo sulle strade di questo paese.
Lo so che il mio umore politico fa molto su e giù e che non ho un pensiero coerente, ma comincio veramente a temere il risultato del 9 aprile. Se non altro perchè, alla fine, un "leader" a destra c'è. Mentre a sinistra, finora, c'è soltanto un leader assente. Ingiustificato.
La piccola ma agguerrita casa editrice Le Sukkié presenta ai lettori di www.tracca.net la sua rivista dedicata al pubblico maschile moderno e consapevole: LUI.
Esce il nuovo numero di LUI intitolato “Lo scaricatore di porno”
La storia di Ismail Spudorov, spregiudicato uomo d’affari circasso, che all’inizio degli anni novanta diffuse il porno virtuale nelle montagne del Caucaso provocando lo sdegno dei mullah e spingendo la regione alla guerra contro la Russia.
Il lettore di LUI potrà così riflettere sul pericolo che può costituire un uso deviato e irresponsabile dei mezzi di comunicazione di massa.
In omaggio un poster a grandezza naturale del ministro Calderoni, nei panni di un mullah ceceno, nell’atto di scaricare sul suo PC il cortometraggio porno: “ Mustafà Alì: the very macho”.
Si consiglia di appendere il poster nella cameretta dei ragazzi per educare il loro senso civico e la loro coscienza politica.
È una pubblicazione Lesukkié
Vorrei segnalare due trasmissioni radiofoniche che porto nel cuore, oltre che nelle ‘recchie.
In verità la prima delle due è un Podcast (una trasmissione radio che si scarica da internet e si sente col proprio Ipod o altro lettore mp3), mentre la seconda è una trasmissione radio vera e propria.
Il Podcast che vi stra-consiglio, in barba ad ogni conflitto di interessi, è l’ottimo “E buttace pure l’insaponata”, giunto al terzo anno di vita e condotto brillantemente dalle due supreme deejesse Sherockate Sabbia e Leesa. Basta andare sul sito di Radio Dapatas , scaricare i files nel formato preferito, aggiungere la musica che preferite tra un segmento e l’altro... et voilà! Il vostro programma radio fai-da-te per passare un’oretta abbondante di allegro cazzeggio scientifico! Ogni settimana una nuova divertentissima puntata!
La trasmissione radio che vi invito ad ascoltare in religioso e venerando silenzio, invece, va in onda da appena un paio di settimane su Radio 24, l’eccellente radio de “Il Sole 24 Ore”. Si chiama “Zombie” e l’appuntamento con il creatore-direttore-conduttore Diego Cugia è tutti i giorni dal lunedì al venerdì, alle 14 e in replica alle 22. Ammetto la mia ignoranza, non sapevo chi fosse Diego Cugia fino alla settimana scorsa. Mi ha letteralmente folgorato con una trasmissione veramente libera, dura, sanguigna, incazzata e poetica, con una scelta musicale (sigle e brani trasmessi) sorprendente. Trovo fantastico che “Zombie” vada in onda sulla radio della Confindustria (della CON-FIN-DU-STRIA!), radio che tra l’altro con il ritorno di Giancarlo Santalmassi alla direzione ha fatto un ulteriore salto di qualità. Ascoltatela, ne vale davvero la pena. Volete diventare Zombie anche voi come me (io sono Zombie409)? Andate su: www.diegocugia.com .
Premetto che, pur avendo preso atto delle parole di Fassino e D’Alema, non ho cambiato idea rispetto ad una settimana fa sulla vicenda Unipol-BNL.
Ma indubbiamente il Presidente del Consiglio, con le sue illuminanti dichiarazioni degli ultimi giorni, ha provveduto a ricordarmi quali sono le priorità politiche dei prossimi 3 mesi: 1) lasciare che si ridicolizzi da solo e sottolineare i suoi patetici tentativi di ribaltare la realtà; 2) vincere le elezioni; 3) mandarlo a spendere i molti anni di vita ricca e felice che ancora gli restano in una delle sue molte residenze sparse per il globo.
Tutto questo è ancora possibile, a patto che l’Unione prodiana diventi finalmente tale di fatto e non solo di nome. Questo non è affatto scontato, ma spero che il masochismo storico della sinistra (e del centro che le si accompagna) riesca ad essere frenato almeno fino al 9 aprile.
Ma, in ogni caso, Berlusconi è per me come una medicina, come un prezioso antidoto che riesce sempre a guarire i miei avvelenamenti mentali e umorali.
Grazie, Silvio, continua così.
Vorrei scrivere qualcosa sulla vicenda Unipol – BNL.
Non ho le conoscenze economiche e giuridiche necessarie, ma vorrei comunque esprimere le sensazioni che da qualche settimana mi passano per la testa ogni qualvolta ne sento parlare.
Sono colmo di sgomento e, francamente, di orrore.
Perché credevo che la moralità fosse ancora il faro dei comportamenti politici della mia parte.
Perché dovrà pure esistere una differenza tra la sana gestione economica volta al profitto come motore dello sviluppo e lo sviluppo di sofisticate tecniche di magheggio finanziario volte all’arricchimento personale di manager disonesti.
Questo dovrebbe valere per qualsiasi impresa economica, e molto di più dovrebbe valere per le cooperative.
Mi annienta l’idea che i vertici dei DS possano anche solo avere pensato che l’OPA Unipol su BNL avrebbe messo a loro disposizione una banca, una grande banca, la quinta banca italiana. Ma cosa siamo diventati, una pantomima del peggiore PSI craxiano?
Sarò un antiquato retrogrado conservatore. Ma se io possiedo un patrimonio che vale 1000, come posso pensare di acquisire un’azienda che vale 4000? Dove minchia li prendo i soldi? Me li invento? Me li stampo da solo? Uso i soldi del Monopoli?
Ecco: a me sembra che i simpatici furbetti ci abbiano spacciato per veri i soldi del loro personalissimo monopoli. E che quasi tutti noi, poveri pirla, ci abbiamo creduto.
E ci abbiamo creduto anche perché dalla nostra parte c’era qualcuno che voleva entrarci, in quel gioco. Anzi, ci diceva che entrare in quel gioco era giusto.
Io ho la nausea, e comunque continuo a preferire il Trivial Pursuit. Buon Anno a tutti!
|