Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
3°) Vorrei, l’indirizzo - completo - di - tutti - i - ristoranti - italiani , trattorie - italiane, solo - di - “Amsterdam-città”, chiaro? osterie - italiane; tavole - calde - italiane; ristoranti - self - service - italiane, OKAY? (seriamente)
4°) “Se - poi - avete - il - deplians - illustrato - in - lingua - italiana - 2006, ove - ci - sono - tutte - le - caratteristiche - interni - degli - alberghi, hotel, pensioni di 1°, 2°, 3°, 4° categoria, vicinissimo - al - “quartiere - a - luci - rosse”; cadune, quante - stanze - hanno, tutto - scritto - con - lettera - ove - ci - sono - LE - PROSTITUTE, va - benissimo, d'accordo?
5°) “Il - 30 / Aprile - 2006, 2007, ecccccc......; è - la - festa - della "Regina - a - Amsterdam”, vorrei - una - copia - omaggio (in - lingua - italiano - al - 100%), tutto - il - programma - completo, dalla - mattina - alla - sera, scritto - con - lettera? e - che - cosa - fanno - di - bello, precisamente? (seriamente)
segue...
Vorrei scrivere qualcosa sulla vicenda Unipol – BNL.
Non ho le conoscenze economiche e giuridiche necessarie, ma vorrei comunque esprimere le sensazioni che da qualche settimana mi passano per la testa ogni qualvolta ne sento parlare.
Sono colmo di sgomento e, francamente, di orrore.
Perché credevo che la moralità fosse ancora il faro dei comportamenti politici della mia parte.
Perché dovrà pure esistere una differenza tra la sana gestione economica volta al profitto come motore dello sviluppo e lo sviluppo di sofisticate tecniche di magheggio finanziario volte all’arricchimento personale di manager disonesti.
Questo dovrebbe valere per qualsiasi impresa economica, e molto di più dovrebbe valere per le cooperative.
Mi annienta l’idea che i vertici dei DS possano anche solo avere pensato che l’OPA Unipol su BNL avrebbe messo a loro disposizione una banca, una grande banca, la quinta banca italiana. Ma cosa siamo diventati, una pantomima del peggiore PSI craxiano?
Sarò un antiquato retrogrado conservatore. Ma se io possiedo un patrimonio che vale 1000, come posso pensare di acquisire un’azienda che vale 4000? Dove minchia li prendo i soldi? Me li invento? Me li stampo da solo? Uso i soldi del Monopoli?
Ecco: a me sembra che i simpatici furbetti ci abbiano spacciato per veri i soldi del loro personalissimo monopoli. E che quasi tutti noi, poveri pirla, ci abbiamo creduto.
E ci abbiamo creduto anche perché dalla nostra parte c’era qualcuno che voleva entrarci, in quel gioco. Anzi, ci diceva che entrare in quel gioco era giusto.
Io ho la nausea, e comunque continuo a preferire il Trivial Pursuit. Buon Anno a tutti!
Premetto che, pur avendo preso atto delle parole di Fassino e D’Alema, non ho cambiato idea rispetto ad una settimana fa sulla vicenda Unipol-BNL.
Ma indubbiamente il Presidente del Consiglio, con le sue illuminanti dichiarazioni degli ultimi giorni, ha provveduto a ricordarmi quali sono le priorità politiche dei prossimi 3 mesi: 1) lasciare che si ridicolizzi da solo e sottolineare i suoi patetici tentativi di ribaltare la realtà; 2) vincere le elezioni; 3) mandarlo a spendere i molti anni di vita ricca e felice che ancora gli restano in una delle sue molte residenze sparse per il globo.
Tutto questo è ancora possibile, a patto che l’Unione prodiana diventi finalmente tale di fatto e non solo di nome. Questo non è affatto scontato, ma spero che il masochismo storico della sinistra (e del centro che le si accompagna) riesca ad essere frenato almeno fino al 9 aprile.
Ma, in ogni caso, Berlusconi è per me come una medicina, come un prezioso antidoto che riesce sempre a guarire i miei avvelenamenti mentali e umorali.
Grazie, Silvio, continua così.
Vorrei segnalare due trasmissioni radiofoniche che porto nel cuore, oltre che nelle ‘recchie.
In verità la prima delle due è un Podcast (una trasmissione radio che si scarica da internet e si sente col proprio Ipod o altro lettore mp3), mentre la seconda è una trasmissione radio vera e propria.
Il Podcast che vi stra-consiglio, in barba ad ogni conflitto di interessi, è l’ottimo “E buttace pure l’insaponata”, giunto al terzo anno di vita e condotto brillantemente dalle due supreme deejesse Sherockate Sabbia e Leesa. Basta andare sul sito di Radio Dapatas , scaricare i files nel formato preferito, aggiungere la musica che preferite tra un segmento e l’altro... et voilà! Il vostro programma radio fai-da-te per passare un’oretta abbondante di allegro cazzeggio scientifico! Ogni settimana una nuova divertentissima puntata!
La trasmissione radio che vi invito ad ascoltare in religioso e venerando silenzio, invece, va in onda da appena un paio di settimane su Radio 24, l’eccellente radio de “Il Sole 24 Ore”. Si chiama “Zombie” e l’appuntamento con il creatore-direttore-conduttore Diego Cugia è tutti i giorni dal lunedì al venerdì, alle 14 e in replica alle 22. Ammetto la mia ignoranza, non sapevo chi fosse Diego Cugia fino alla settimana scorsa. Mi ha letteralmente folgorato con una trasmissione veramente libera, dura, sanguigna, incazzata e poetica, con una scelta musicale (sigle e brani trasmessi) sorprendente. Trovo fantastico che “Zombie” vada in onda sulla radio della Confindustria (della CON-FIN-DU-STRIA!), radio che tra l’altro con il ritorno di Giancarlo Santalmassi alla direzione ha fatto un ulteriore salto di qualità. Ascoltatela, ne vale davvero la pena. Volete diventare Zombie anche voi come me (io sono Zombie409)? Andate su: www.diegocugia.com .
La piccola ma agguerrita casa editrice Le Sukkié presenta ai lettori di www.tracca.net la sua rivista dedicata al pubblico maschile moderno e consapevole: LUI.
Esce il nuovo numero di LUI intitolato “Lo scaricatore di porno”
La storia di Ismail Spudorov, spregiudicato uomo d’affari circasso, che all’inizio degli anni novanta diffuse il porno virtuale nelle montagne del Caucaso provocando lo sdegno dei mullah e spingendo la regione alla guerra contro la Russia.
Il lettore di LUI potrà così riflettere sul pericolo che può costituire un uso deviato e irresponsabile dei mezzi di comunicazione di massa.
In omaggio un poster a grandezza naturale del ministro Calderoni, nei panni di un mullah ceceno, nell’atto di scaricare sul suo PC il cortometraggio porno: “ Mustafà Alì: the very macho”.
Si consiglia di appendere il poster nella cameretta dei ragazzi per educare il loro senso civico e la loro coscienza politica.
È una pubblicazione Lesukkié
Mi guardo intorno, vedo centinaia di megamanifesti elettorali. Con prevalenza berlusconiana, of course.
Non ne ho visto UNO, finora, di Prodi. Non uno solo. Che strategia è, o mio candidato premier? Quanto aspettiamo ancora?
Non ho mai pensato che i famigerati 6x3 possano essere l'arma risolutiva di una campagna elettorale. Ma la totale assenza di quelli prodiani non è propriamente un ottimo segnale. O li si ritiene inutili, compiendo uno scellerato atto di presunzione, o si è deciso di concentrarli negli ultimi due mesi prima delle elezioni, quando sarà difficile che emergano dalla montagna di affissioni elettorali che soffocherà ogni nostro passo sulle strade di questo paese.
Lo so che il mio umore politico fa molto su e giù e che non ho un pensiero coerente, ma comincio veramente a temere il risultato del 9 aprile. Se non altro perchè, alla fine, un "leader" a destra c'è. Mentre a sinistra, finora, c'è soltanto un leader assente. Ingiustificato.
Con l'avanzare dell'età capita sempre più raramente di entusiasmarsi al primo ascolto per un qualsiasi ensemble musicale.
Per esempio: era dai tempi del mio innamoramento folle per i primi Quintorigo che non mi capitava di esaltarmi per una band come mi è capitato lo scorso anno per i System of a Down di Mezmerize / Hypnotize. Praticamente nel 2005 non ho ascoltato altri cd.
Da qualche giorno, grazie al sempre validissimo programma radio Dispenser (Radio 2, da lunedì a venerdì dalle 20.30 alle 21.00), mi sono sentito scaraventato indietro agli anni dell'adolescenza, quando la mia ossessione musicale preferita erano i CCCP - Fedeli alla Linea. Ho ascoltato un pezzo fantastico, intitolato "Robespierre", di un trio di Reggio nell'Emilia denominato OFFLAGA DISCO PAX. Sono impazzito, non riesco a togliermi dalla testa la scarna melodia tra disco e punk e l'incedere del magnifico testo salmodiato da Max Collini, mio (quasi) coetaneo.
Un clone dei CCCP? Non proprio, anche se le affinità sono molte: l'essere in 3 (come i primi CCCP); l'essere di Reggio Emilia; l'essere smaccatamente, vetustamente, magnificamente emiliancomunisti; l'avere dato al loro album d'esordio un titolo come SOCIALISMO TASCABILE (Prove Tecniche di Trasmissione).
Se non lo avete mai visto, andate a vedere il video di Robespierre (potete anche scaricarlo se avete un collegamento veloce) su http://www.postodellefragole.com/odp/mail_robespierre.html
Poi ne riparliamo.
Giovedì 18 Febbraio gli Offlaga suonano allo Zoobar di Roma. Io ci vado, voglio capire se mi sono illuso o se davvero il mio orologio biologico è tornato al 1986, quando iniziai a urlare a squarciagola "Spara Jurij Spara", cosa che, nonostante il diradarsi delle singole performance, non ho ancora smesso di fare.
Sono passate tre settimane da quando lamentavo la sconcertante assenza della bella faccia mortadellesca di Prodi dai cartelloni pubblicitari delle nostre città.
Tre settimane.
E secondo voi è cambiato qualcosa?
L'unica cosa accaduta in queste tre settimane è stata la presentazione del Programma dell'Unione. Ci ha lavorato per un anno (proprio oggi è il primo compleanno: auguri!) un'intera Fabbrica, la Fabbrica del Programma. Minchia.
"Come funziona una Fabbrica del Programma?", mi sono chiesto tante volte. "Funzionerà come una fabbrica normale", mi sono detto. Una fabbrica, per arrivare ad un prodotto compiuto, ad esempio un'automobile, opera una grande elaborazione, composta più o meno da una fase di studio, una di progettazione, una di valutazione e infine una di implementazione.
Insomma, anche per fare un cesso come la Duna o la Stilo è necessario ridurre ad una sintesi il lavoro di progettisti, ingegneri, meccanici, operai.
Ecco la chiave: ridurre ad una sintesi.
Dopo un anno di lavoro la Fabbrica del Programma ha prodotto un volume di 281 pagine.
281 pagine. Duecentottantuno fottutissime pagine?
Ma se persino a me, che leggo in media 2 libri al mese e voto per l'Ulivo, non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di mettermi a leggere un volume di 281 pagine per sapere cosa vorrebbe fare, ipoteticamente, il futuro governo Prodi (Bertinotti, Mastella, Pecoraro, Diliberto permettendo), cosa volete che gliene fotta a un qualsiasi ex elettore berlusconiano deluso e incazzato di un programma stile Treccani?
Ma porca puttana (mi perdonino le meretrici), ci vuole così tanto a capire che per convincere qualcuno a votare per la tua parte devi dargli tre, al massimo quattro messaggi sintetici, diretti, incisivi, intelligenti?
Se non ci riesci, il massimo che potrai ottenere è che questa massa di delusi dal Berlusca resti a casa e non vada a votare. Non mi pare una strategia molto intelligente.
Per tornare alla metafora della fabbrica, è come se dal grande laboratorio prodiano non fosse uscito un prodotto finito, ma un pallet carico di plastica, ferraglia, pistoni, gomma, vetroresina, cristallo e similpelle. Una presa per il culo, insomma.
La mia paura è che tutto ciò sia dovuto al fatto che, per giungere ad una sintesi, è necessario che esista una concordanza, seppure minima, su ciò che si vuol comunicare. Ogni distinguo allunga il brodo e a furia di allungarlo si è passati da un auspicabile manifesto ad una triste ed inutile enciclopedia che non servirà a nulla o quasi.
L'unica cosa che mi viene in mente e che vorrei dire a coloro che hanno pensato, creato ed avallato questa ennesima, inutile "grande opera" è la celeberrima frase del buon Nanni Moretti: "Cioé lei non ha mai assaggiato la Sacher Torte?". Il seguito lo conoscete.
Onestamente me lo aspettavo. Ma ciò non toglie che il dolore sia lo stesso forte e intenso.
Dopo appena una trentina di puntate mandate in onda, Zombie chiude oggi i battenti. Zombie, per chi non avesse letto la mia segnalazione di qualche tempo fa, è un programma radiofonico scritto, diretto e condotto dallo scrittore Diego Cugia, in onda su Radio 24.
Cugia, già epurato "minore" della RAI berlusconiana ("minore" nel senso che di lui non si parla mai, aveva lavorato per molto tempo a Radio Due prima di finire nel cestino degli indesiderati), aveva trovato un sorprendente spazio nella pur ottima radio della Confindustria.
Mi aveva sorpreso la libertà di azione lasciatagli dalla radio e dal suo direttore Santalmassi, e ogni giorno lo ascoltavo sempre più incredulo che un centimetro quadrato di libertà d'espressione esistesse ancora nei nostri media.
E infatti.
Arriva la campagna elettorale, Cugia tocca i fili scoperti, soprattutto quelli della P2 le cui vicende ha narrato in una bellissima puntata di pochi giorni fa e muore di nuovo, da zombie che viene abbattuto con la classica fucilata in testa.
La par condicio è una scusa, e io credo che Cugia faccia benissimo a non accettare lo squallido compromesso di sospendere "Zombie" fino al 10 aprile per poi riprenderlo ad elezioni avvenute.
Peccato, mi mancherà molto la sua voce roca e calda, mi mancherà il disagio in cui è capace di mettermi scuotendo la mia coscienza assopita.
Ciao Diego, grazie di quello che mi hai dato in queste settimane, ho i tuoi libri da leggere, adesso, e chissà che tu non riesca a trovare uno spazio davvero indipendente per continuare a parlarci.
Insomma, parto per il weekend, alla radio ascolto l'ultima puntata di Zombie e la maldestra difesa in diretta di Santalmassi, sbarco ad Ischia convinto che l'avventura Zombie sia finita.
Oggi accendo la radio alle 14.00, approfittando dell'ultimo giorno di ferie che mi son preso, giusto per sentire cos'hanno piazzato al posto di Cugia. Sorpresa delle sorprese, parte la sigla di Zombie.
Ohibò, mi son detto, che scherzo è mai questo? Nessuno scherzo, Zombie è rimasto regolarmente in onda, anche ieri che non l'ho sentito. Cos'era successo nel weekend? Questo:
25/02/2006 Ansa delle 17:04 RADIO24: CUGIA "ZOMBIE TORNA, DA LUNEDI' COME SEMPRE
'EVITERO' ARGOMENTI STRETTAMENTE POLITICI'
(ANSA) - ROMA, 25 feb - ''Ho ricevuto questa mattina - racconta Cugia in un messaggio diffuso anche sul suo sito - una davvero inattesa telefonata dal direttore di Radio 24, Giancarlo Santalmassi. Il direttore mi ha chiesto se ero disponibile a tornare al microfono alle stesse condizioni contrattuali precedenti, continuando a produrre autonomamente il mio programma 'Zombie' e a cedere i diritti di trasmissione a Radio 24''. In un primo tempo, Santalmassi aveva deciso la sospensione del programma 'Zombie' fino al 10 aprile e aveva spiegato in una nota che preferiva togliere alibi a quanti, invece di parlare di problemi reali, preferivano perdersi in polemiche in una fase delicata come quella precedente le elezioni politiche. Tale scelta era dovuta in parte allo spazio dedicato sui giornali a polemiche legate al programma di Cugia e ad altri fenomeni mediatici. L'autore pero' aveva rifiutato l'ipotesi di sospensione perche' non offriva adeguate assicurazioni al ritorno del programma dopo il 10 aprile. Oggi il 'lieto fine' e l'annuncio del ritorno di 'Zombie'. ''Come gia' avevo pubblicamente assicurato - dice ancora Cugia - fino al giorno delle elezioni evitero' di approfondire argomenti strettamente politici in campagna elettorale, e a partire dal 10 Aprile riprendero' la piena liberta' di sempre, ossia quella che mi ero dato fino all'avvio della par condicio: parlare di tutto, a 360 gradi, evitando di diffamare chiunque, con dolo, e rispettando, come e' mio costume, le opinioni di tutti. Ho quindi ringraziato Santalmassi, che condivide questa nota, e sono lieto di tornare a collaborare con Radio 24, una radio che, per quanto mi riguarda, si e' dimostrata con questo ripensamento, libera da ingerenze, da qualunque parte esse provengano. Con l’occasione ringrazio gli oltre diecimila navigatori che nella giornata di ieri sono approdati nel mio sito www.diegocugia.com, e le oltre venticinquemila e-mail di solidarieta' che ho ricevuto in questi tre giorni''. (ANSA).
10.000 contatti sul sito e oltre 25.000 e-mail di solidarietà.
Esagero se penso che sia stata la partecipazione degli ascoltatori a salvare Zombie?
Mi è sembrato un piccolo rigurgito di anni 70, del meglio degli anni 70... E ho sorriso.
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