Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Ieri sera, con mio sommo orrore, ho subito la visione di pochi minuti dell'ennesimo squallido, idiota unreality show (che mi dicono essere un format creato da Demi Moore…!!!). Pochi minuti che però hanno scatenato in me un fuoco di rabbia e sdegno che mi costringono a prorompere in una nuova invettiva che, come già detto, potrebbe non rispecchiare in tutto e per tutto la linea editoriale di questo blog.
Voglio il MinCulPop: lo so che era una istituzione fascista, lo so bene, ma voglio qualcuno che controlli e vieti lo spreco di denaro per realizzare merda televisiva di quella portata. E me ne fotto se il programma va in onda sulla tv commerciale, se per realizzarlo viene speso denaro degli sponsors e non denaro pubblico. Costruiteci ospedali con quei soldi, cazzo, non buttateli per finanziare l’abominio dell’intelligenza umana.
Pensavo di averle viste tutte dopo i Grandi Bordelli, le Isole dei Rognosi, le Music Farts e altra maleodorante coprologia televisiva, ma 10 minuti di “Pupe e Secchioni” hanno cancellato in un istante ogni possibile insulto pensato fino a ieri per descrivere la tv d’oggi, gettandomi in un irrefrenabile desiderio coprolalico.
Voglio il conformismo televisivo degli anni ’50 e ’60, il Canale Nazionale unico, voglio programmi magari ammorbanti ma per la cui realizzazione persone di buona cultura hanno pensato e lavorato mesi. Voglio la censura vatican-democristiana, il pruriginoso moralismo di provincia, la lunghezza delle gonne misurata col centimetro.
Tutto, tutto può essere meglio di una palesemente finta (e quindi doppiamente offensiva) esibizione di giovani ragazze tendente all’anoressico, vestite di un solo bikini microscopico , talmente ignoranti, stupide ed inette che se fossero vere andrebbero rispedite all’asilo oppure a spalare merda in qualche stalla (cazzo, ma lo hanno già fatto uno show così…), accompagnate da poveri ragazzi con un IQ dichiarato piuttosto alto che sono giustamente insofferenti della nullità cerebrale delle loro compagne di avventura televisiva.
Ma se capisco lo scopo di quelle ragazze nel partecipare ad un programma simile (va bene anche l’essere umiliate pur di apparire in tv), mi chiedo cosa può spingere una persona dotata di una buona intelligenza e di una cultura decente a prestarsi a una così bassa esibizione della miseria umana.
Ecco, in un paese decente, secondo me, un programma simile non avrebbe mai visto la luce. Ma non per la censura o il divieto imposto dal MinCulPop di turno, semplicemente perché nessun “secchione” si sarebbe presentato per parteciparvi, per rispetto della dignità loro e di quella delle ragazze adescate a tale scopo.
Ma sarò mica invidioso perché a fare il secchione in tv (pur non avendone alcun titolo) avrei voluto andarci io?
È un periodo strano: passo da moti feroci di indignazione per cose che meriterebbero una sdegnata indifferenza al totale disinteresse per fatti, argomenti, scandali che invece dovrebbero suscitare una reazione emotiva, se non un istinto ribelle e combattivo.
Sarà che agosto è stato un mese piuttosto complicato, sarà che avrei già bisogno di tornare in vacanza, sarà che il traffico romano di questi giorni mi sta ammazzando.
Ecco, se il romano medio è perennemente incazzato per il traffico che ci mastica e ci deglutisce tutti, io ormai sono arrivato ad una cupa rassegnazione. La mia giornata inizia che sono già stanco. Arrivo al lavoro, dopo un’ora e mezza passata in macchina (oggi è andata ancora peggio: un’ora e 55 minuti per fare 30 km scarsi!), con il solo desiderio di potere dormire o fuggire o svenire. Per non dire dello stato in cui arrivo a fine giornata.
Lo vedete anche voi, avrei voluto ragionare sul perché il mondo intero mi sia attualmente del tutto indifferente e sono subito finito a parlare del traffico de Roma e delle sue ripercussioni sulla mia psiche.
Tutto ciò mi preoccupa.
Michail Sergeevic Gorbaciov è a mio avviso il più importante uomo politico vivente al mondo, un gigante della storia troppo presto messo in soffitta dal suo popolo e dalla comunità mondiale, i cui meriti saranno forse riconosciuti solo dopo la sua morte.
Gorbaciov ha cambiato il corso della nostra storia; forse l’Unione Sovietica si sarebbe dissolta anche senza di lui, ma se il tracollo dei regimi comunisti dell’Est europeo è avvenuto in maniera quasi totalmente pacifica lo si deve principalmente alle sue decisioni, alla sua politica, al suo coraggio, al suo realismo.
Ho visto Gorbaciov ieri in tv da Fazio. Come sempre sono stato ad ascoltarlo in silenzio e mi è davvero dispiaciuto che non abbia potuto rispondere (per motivi di tempo) all’unica domanda davvero importante della serata, vale a dire “c’è qualcosa del comunismo che ancora oggi va salvato?”. Avrei voluto davvero sentire l’opinione di Gorbaciov su questo tema, ma il piacere mi (ci) è stato negato.
Peccato, anche perché francamente fargli raccontare per l’ennesima volta l’aneddoto dell’UFO mi è sembrata una cazzata. Per chi non lo sapesse, Reagan una volta gli disse: “Presidente, ma se ci attaccassero gli alieni, lei si unirebbe a noi nella lotta per la difesa della Terra?”. Domanda che giusto in bocca ad un attore fallito di Hollywood, avendo il destino del mondo per le mani… Ma un grande politico si riconosce anche in questi frangenti, e Gorbaciov – invece di dargli del demente – gli rispose che certamente, lo avrebbe fatto. E Reagan sorrise (applausi, dissolvenza, pubblicità).
Che palle questa tv che, persino in uno dei pochi momenti appena appena accettabili della sua programmazione, deve comunque ridurre tutto a chiacchiericcio. E togliere la parola alla Storia per mandare la pubblicità e fare poi intervistare Diego Della Valle. Ah mecojoni, mecojoni davero…
Caro Gesù Bambino,
mi rivolgo direttamente a te, dato che non nutro troppa fiducia nei tuoi emissari su questa terra. Non mi fido di quello con contratto a tempo indeterminato, che indossa la veste in bianca e parla come Maurizio Crozza (lo chiamerò B16), ma nemmeno di quello col vestito rosso e la barba, ma sì, quello stagionale e che lavora con contratto a progetto per il periodo del tuo compleanno, che ultimamente sta subappaltando parte del lavoro a personaggi poco raccomandabili (lo chiamerò BN).
Mi rivolgo a te perché non credo che BN abbia le motivazioni per impegnarsi a fondo sui temi che voglio proporti… e non lo biasimo, dato che da quasi duecent’anni lavora un mese scarso all’anno e di questo passo avrà maturato i requisiti per la pensione nel 3077 (ulteriori riforme permettendo).
Mentre B16, che tu ci creda o no, ancora oggi si oppone a quanto sto per scriverti e lo fa in nome tuo senza averti nemmeno mandato, almeno per conoscenza, un pdf con le sue più recenti dichiarazioni.
Raramente ho chiesto qualcosa per festeggiare il tuo compleanno, men che mai l’ho chiesto a te, dato che essendo la tua festa dovremmo essere noi a regalarti qualcosa e non il contrario. Però stavolta voglio fare con te un ragionamento da persone adulte, mature e liberali. Poi se ti va mi dirai cosa ne pensi.
Io vorrei che nel mio paese si rispettasse il diritto di ogni individuo di scegliere come vivere la propria vita e si mettesse ogni individuo in condizione di potere avere le stesse opportunità di tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale, dalle idee politiche, dal colore preferito, dalla squadra del cuore, dal cantante più amato ecc.
Io vorrei che nel mio paese si rispettasse il diritto di ogni individuo di decidere liberamente come porre fine alla propria vita. Particolarmente vorrei che un malato terminale di cancro, di sclerosi multipla, di distrofia muscolare o di altre orribili malattie, che passa i suoi giorni soffrendo e aspettando una morte che comunque arriverà, possa decidere di terminare i suoi giorni nel modo meno violento possibile, assistito da medici che ne CONdividano il dolore.
Io vorrei che tanta gente che parla in tuo nome (e perdonami se ti tiro in mezzo, ma lo faccio perché ho troppa stima di te per credere che tu la pensi davvero come loro) si rendesse conto che fare una legge sull’eutanasia non vuol dire affatto legalizzare l’omicidio e costringere tutti i malati terminali a morire ammazzati dai medici. Chi vuole continuare a vivere, pur in condizioni disperate, avrà sempre il diritto di farlo e avrà diritto a tutte le migliori cure possibili, fino al suo ultimo respiro.
Fare una legge sull’eutanasia significa solo dare a chiunque la possibilità di scendere da questa vita prima del capolinea, quando raggiungere quest’ultimo significa solo dolore, troppo dolore, inumano dolore.
Fare una legge sull’eutanasia significa anche che quando qualcuno soffre talmente tanto da decidere di interrompere la sua corsa, possa richiedere la fermata e avere una mano caritatevole che lo aiuta a scendere, senza essere costretto all’ulteriore dolore di gettarsi dal finestrino in piena corsa.
È così difficile capire questo semplice concetto?
Non vorrei abusare della tua pazienza, ma un’altra cosetta, meno drammatica ma altrettanto seria, vorrei dirtela.
Non so se sai che nel mio paese ci si ostina ancora a volere negare diritti fondamentali a persone che decidono di vivere insieme e di CONdividere le proprie esistenze, ma che, per volontà o impossibilità, non passano da uno dei sottoposti di B16 o da un ufficiale di stato civile per ratificare la loro unione.
Passi il fatto che l’organizzazione presieduta da B16 non voglia adeguare i propri statuti alle mutate condizioni sociali, cosa che tra l’altro gli sta costando consistenti fette di mercato, con molti soggetti che tendono a rivolgersi alla concorrenza o arrivano a rinunciare del tutto al prodotto offerto…
Ma ti pare possibile che nemmeno lo Stato laico, democratico e liberale in cui viviamo (?) riesca a fare una legge che possa applicare un diritto individuale così banale? Che una coppia formata da due uomini o da due donne (o anche banalmente da un uomo e una donna che però non credono nel matrimonio) non venga riconosciuta come legittima unione di due persone? E che i più fieri oppositori di questo diritto siano persone che giustificano la loro opposizione appellandosi alla “sacralità” della famiglia, quando spesso loro stessi sono divorziati e risposati con prole, vedi il Pierfi Casini, tanto per non fare nomi?
Io vorrei che nel mio paese ognuno potesse vivere in pace con gli altri facendo della sua vita ciò che più gli aggrada, ricevendo dallo Stato le condizioni minime di diritto e civiltà per poterlo fare. Chiedo troppo?
Dovrei concludere questa letterina auspicando un tuo discreto ma saggio intervento, ma non mi sento di farlo, dato che so quanta gente si rivolge e si rivolgerà a te per chiederti l’esatto contrario di quanto ho scritto io.
Posso quindi solo ringraziarti dell’attenzione che mi hai prestato ed inviarti un caro saluto e i migliori auguri di Buon Compleanno.
Un abbraccio, tuo, Tracca.
P.S.: Che fai a Capodanno?
Buon Natale e...
mi raccomando!
Poi dici che uno inizia l’anno incazzato nero… Non so se vi è capitato di vedere lo spot pubblicitario di Radio Kiss Kiss che gira in questi giorni per le tv. Lo trovate qui (sotto il nome “Adamo ed Eva?”) e comunque ve lo riassumo a parole mie.
Schermo nero. Voci di sottofondo, un uomo e una donna che, con voci suadenti, si dicono frasi amorose (un po’ sopra le righe, ma va beh…), evidentemente dopo un soddisfacente amplesso. Entrambi si fanno complimenti del tipo “sei straordinarissimo”, “sei la donna più meraviglioserrima della mia vita”. Lei deve recuperare un orecchino, accende la luce. Sul letto sfatto compaiono una ragazzona molto –ona coperta da un babydoll e un tipo magrolino in boxer, con una stempiatura accentuata. Voce fuori campo dello spot: “c’è un posto dove quello che senti non ti delude mai: Radio Kiss Kiss. Tieni accesa l’immaginazione.”
Insomma, per usare le parole dell'ufficio stampa di Radio Kiss Kiss: “un divertente equivoco scatenato dall’incongruenza tra immaginazione e immagini”. Complimenti per la finezza dell’equivoco!
Ora, a parte che io potrei risentirmi in quanto appartenente contemporaneamente alla categoria dei ciccioculoni e a quella degli stempiati… Quello che mi ha fatto davvero incazzare è l’affermazione che la visione di una coppia felice dopo aver fatto sesso debba deludermi solo perché non i soggetti non sono rispondenti ai canoni classici di bellezza.
Bastava poco a farlo diventare un spot carino e anche intelligente: se avessero giocato sull’elemento “sorpresa” e il messaggio finale fosse stato del tipo: “ti immaginavi due figoni? Avvedi che invece la realtà è fatta anche di gente normale che si ama”, io l’avrei trovato uno spot geniale.
Il fatto che abbiano invece puntato sull’elemento “delusione” mi manda in bestia. Perché mai dovrei essere deluso dal vedere due persone felici a letto? Solo perché lui è simil-rachitico e lei una dolce donna-cannone? Ma delusi sarete voi e gli stronzi razzisti e conformisti come voi! Ma cosa ne volete sapere di come sono davvero quei due? Lui può trovarla una donna meravigliosa e lei può avere trovato l’amante ideale. Cosa cazzo ne volete sapere voi?
Non ho mai ascoltato Radio Kiss Kiss, evidentemente c’era un perché.
Che sia AEROFLOT a voler comprare Alitalia la dice lunga sullo stato del nostro povero paese.
Non so se negli ultimi 10 anni la compagnia aerea russa abbia migliorato le proprie prestazioni in fatto di servizio e soprattutto sicurezza, lo spero vivamente. In un periodo della mia vita in cui ho viaggiato con frequenza verso l’Asia, AEROFLOT era spesso l’opzione più economica in termini di costo e spesso anche in termini di orari. Ma io non ho MAI voluto mettere piede su un volo AEROFLOT. La sola parola, associata ai nomi degli aeromobili Tupolev e Ilyushin, era capace di incutere in me il più profondo terrore e la ripulsa verso il volo (modo di viaggiare che invece ho sempre amato moltissimo). Per me, AEROFLOT ha sempre significato morte, o per lo meno roulette russa.
È come se, nel suo momento economicamente peggiore, la FIAT avesse ricevuto un’offerta di acquisto dalla Trabant o la NSU (quelli della Prinz).
Povera Italia.
Sto invecchiando.
Me ne rendo conto da tante piccole cose. I cambiamenti nel mio stato fisico generale e la pausa forzata dall’attività lavorativa delle scorse settimane mi hanno dato più di un’occasione per riflettere su quanto stia cambiando il mio atteggiamento generale nei confronti della vita.
Sono alla ricerca di tranquillità. L’unica ambizione della mia vita è al momento quella di essere tranquillo, vivere situazioni tranquille, evitare qualsiasi eccesso. Ho scoperto mio malgrado di essere anche diventato piuttosto intollerante nei confronti di chi crea intorno a me situazioni di non-tranquillità. Anche se create da amici, anche se create involontariamente.
Sto invecchiando.
Ne ho avuto la conferma anche da una autorevole fonte cinematografica. Il mio amico Andrea mi ha segnalato che nel film Rockstar si dice: “Ti stai accorgendo che stai invecchiando quando noti che il volume della musica è troppo alto! ". Andrea pensa che per me la musica sia ancora al suo giusto e corretto volume. Purtroppo, invece, ho iniziato ad andare ai concerti con l’ovatta da mettere nelle orecchie. Sigh.
Non scrivo una riga su questo povero blog da 2 mesi e mezzo. Poco tempo, sicuramente, ma anche pochissima voglia. Eppure di cose su cui esprimere un pensiero ce ne sarebbero tante. Ma al momento di passare all’azione, di posare le dita sulla tastiera e dare forma alla flatulenza che ristagna nel cervello, tutto si blocca. Mi sento affetto da stitichezza cerebrale. Qualcuno conosce un Guttalax del pensiero? Accetto suggerimenti e consigli. E comunque, in ordine sparso:
- al concerto degli Offlaga Disco Pax alla Festa dell’Unità di Roma, il 15 giugno, ho raccolto una delle gomme “cinnamon” lanciate da Max Collini durante l’esecuzione dell’omonimo pezzo: il mio feticismo mi ha impedito di godermela, ora la conservo religiosamente assieme allo splendido vinile di “Socialismo Tascabile” comprato la sera stessa; non sono invece riuscito ad afferrare i biscotti “Tatranky” (ACC!);
- che impressione un concerto degli Elio e le Storie Tese senza Rocco Tanica: bravissimo Victor Cosma alias Clayderman Viganò nel sostituirlo, ma comunque che impressione stranissima non vedere Rocco su quel palco;
- Bodiroga Olèèè, Bodiroga Olèèè, Bodiroga Olèèè, Bodiroga Olèèè! (ad libitum);
- non so perché, ma ho paura che l’avere spinto Veltroni a uscire allo scoperto già adesso come leader del PD sia una cazzata tattica di proporzioni colossali.
L’aria intorno a me si è già fatta irrespirabile...
A me i navigatori GPS piacciono. Mi affascinano. Ne ho provato uno una volta e vi assicuro che usarlo quando non si conosce la strada da fare rende il viaggio assai meno stressante. Recentemente però due persone a me vicine ne hanno subito il furto; entrambi lo avevano lasciato nel cassetto del cruscotto e si sono ritrovati il finestrino sfondato come contorno del simpatico furto.
La cosa mi ha fatto pensare: i navigatori gps sono oggi quello che le autoradio erano negli anni 60-70-80: la merce più ambita da fottere all'interno delle vetture.
Dopo aver visto il crollo dei furti di autoradio dalle macchine (grazie anche ai frontalini rimovibili) molti - tra cui anche il sottoscritto - si sono illusi che quel po' di benessere in più che era calato su questo paese avesse avuto come conseguenza una minore necessità, da parte di poveracci e piccoli delinquenti, di rubare le autoradio.
E invece mi sa che, come al solito, è il mercato che decide. Le autoradio non sono più un prodotto appetibile sul mercato "dell'usato grattato", anche perchè bene o male ce l'hanno tutti e viene installata di serie su tutte le macchine. Oggi tutti vogliono il navigatore gps e quindi sta esplodendo il mercato "dell'usato grattato" anche in questo campo.
Mettiamoci anche il fatto che in giro c'è (di nuovo) parecchia gente a cui i soldi della ricettazione dei navigatori fanno piuttosto comodo, e il gioco è fatto.
Morale della favola: se avete un navigatore non lasciatelo mai in macchina, e abbiate cura di staccare anche il supporto a ventosa per non indurre in tentazione i malintenzionati.
Lo so che i miei amici derubati del navigatore mi inviteranno a sbattermi questa storiella moraleggiante su per il busdercù, ma la flatulenza è così, quando arriva arriva ed è meglio lasciarla sfogare. Vi saluto con due dotte citazioni.
"Buongiorno Italia il kebab ardente / Napolitano come Presidente / Col GPS sempre nella mano destra / E il cellulare in quella sinistra"
"Un giorno i satelliti GPS si ribellarono e fecero convergere un milione di vetture in un luogo simbolico, bloccando progressivamente l'intero traffico di una città, di una regione, di una nazione. Un manipolo di guidatori non tecnologizzati, a costo di inenarrabili sacrifici, riuscirono a raggiungere il cuore dell'ingorgo e iniziarono a scuotere le coscienze onubliate dei loro colleghi tomtomdipendenti. Fu in quel momento che nacque quella che è passata alla storia come la rivoluzione di Piazza dei Navigatori"
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